A poche ore dal voto di domenica, ho pensato utile fare una sintesi sui ‘voti’ che i programmi elettorali hanno ricevuto nei giorni scorsi da esperti e giornalisti su alcuni temi fondamentali per il nostro futuro: tutela del clima, dei diritti civili e degli animali. Un confronto dal quale l’Allenza Verdi/Sinistra Italiana, che io sostengo, è uscita ottenendo il massimo dei voti su tutta le linea. Un segnale che, se valutato obiettivamente, fuori dal chiacchiericcio elettoralistico, il nostro programma presenta proposte efficaci e innovative per affrontare l’emergenza climatica e accelerare la transizione energetica fuori dai fossili, anche come risposta al caro-bollette.
Cominciamo dallo studio, ripreso anche nell’inchiesta ‘Dataroom’ pubblicata da Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere, denominato “Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022”, elaborato da Climalteranti e Italian Climate Network, sotto la direzione scientifica di Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici del Politecnico di Milano. Il team composto da 20 scienziati ha analizzato e confrontato tra loro le posizioni delle diverse coalizioni e forze politiche in merito ai cambiamenti climatici e a tutto quanto ruota intorno a questa emergenza sulla base di dieci criteri: centralità, settorialità, ambizione, fuoriuscita dai fossili, investimenti pubblici, equità e disuguaglianza, distrazioni, quadro internazionale, negazionismo, inattivismo.
Dal documento di sintesi finale sull’Indice di impegno climatico riscontrato nei diversi programmi emerge, in positivo, la prevalenza dei programmi di Europa Verde/Sinistra Italiana, Partito Democratico e Unione Popolare, che hanno riportato punteggi nettamente superiori a quelli delle altre coalizioni e partiti. Più in dettaglio: Alleanza Verdi e Sinistra si piazza al primo posto con 9,3 punti, seguita dal Partito Democratico con 8,6. Fanalino di coda della classifica è risultata la coalizione Fratelli d’Italia/Lega/Forza Italia/Noi moderati che incassa appena 4,1, punti: meno della metà di Alleanza VerdiSI. Per saperne di più, Qui il link al report completo: https://www.climalteranti.it/…/lanalisi-degli-impegni…/
Impegnarsi seriamente nella transizione ecologica significa% anche affrontare l’enorme tema degli allevamenti intensivi, che hanno un grande impatto sull’ambiente e la qualità dell’aria, e producono emissioni climalteranti che incrementano l’effetto serra alla base del riscaldamento globale e sue conseguenze. Anche in ottica di tutela del clima servono politiche in grado di intervenire sulla zootecnia intensiva, non da ultimo per incrementare il benessere degli animali allevati, oggi stipati in poco spazio, con la conseguenza di avere una qualità di vita bassissima in cui si sviluppano malattie che vengono curate a base di antibiotici. Pensate che il 70% degli antibiotici consumati in Italia viene impiegato in zootecnia, che in questo modo contribuisce ad alimentare il devastante fenomeno dell’antibiotico-resistenza, che solo in Italia fa 11mila decessi l’anno (dato ufficiale ma ritenuto dagli esperti sottostimato).
Per tutti questi motivi, una società davvero ecologica e un programma elettorale davvero green non si occupano solo di tutela di persone e ambiente, ma necessariamente anche degli animali, da quelli di affezione a quelli ai quali attribuiamo servizi da svolgere per l’umanità, non ultimo essere fonte di cibo.
Anche in questo settore, Verdi/Sinistra Italiana sono usciti bene dal confronto messo in campo da tredici associazioni animaliste che hanno invitato le forze politiche ad aderire al manifesto “Anche gli animali votano”. Ebbene, solo Alleanza Verdi–Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Italexit hanno scelto di aderire a tutte e sei le macro-aree di intervento individuate dalle associazioni, con Europa Verde ai primi posti rispetto a tutti i parametri del manifesto.
Ma c’è un altro tema di fondamentale attualità e importanza, messo in secondo piano durante la campagna elettorale dalla grave crisi energetica che la fa da padrona nei dibattiti, purtroppo il più delle volte scissa dalla crisi parallela dell’emergenza climatica che va affrontata insieme al caro-energia. Parlo dei diritti civili e delle questioni sociali, un terreno sul quale la pagella dell’Alleanza Verdi/Sinistra Italiana non teme confronti. Il giudizio a pieni voti è del Forum diseguaglianze e diversità, il think tank coordinato da Fabrizio Barca e Andrea Morniroli che in un documento ha evidenziato ‘luci e ombre’ dei programmi elettorali rispetto alla riduzione delle diseguaglianze. Il confronto riguarda le proposte di partiti e coalizioni valutate rispetto al “presumibile impatto” che avrebbero “sulla giustizia sociale e ambientale”.
Il maggior numero di “semafori verdi” è andato all’Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, che ne hanno ricevuti tredici, seguita da Pd con undici, Unione popolare con otto, Italia viva-Azione con 5 e M5s con appena 2 fino al centrodestra che ne incassa uno. Il record di “semafori rossi” ce l’hanno naturalmente le destre ( 8 ), poi Azione e Iv (5), Unione popolare e il Pd (2), mentre Movimento 5 Stelle e Verdi/SI non ne ricevono neanche uno. L’analisi rileva anche che Più Europa e l’Alleanza Verdi–Sinistra Italiana nei loro programmi toccano moltissimi temi che riguardano l’omotransfobia, il matrimonio egualitario e famiglie omogenitoriali, ma anche l’educazione sessuale nelle scuole, l’identità di genere e le carriere alias.
L’Italia è tra i pochi paesi in Europa che non hanno una legge contro l’omobitransfobia. Speriamo che il 25 settembre elettrici ed elettori se ne ricordino al momento del voto per premiare le forze sensibili e proattive su questi temi.
E viste le ottime pagelle dell’Alleanza Verdi/Sinistra Italiana anche su temi cruciali come l’emergenza climatica e sociale non abbiano dubbi su chi votare!