Oggi in Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna ho ricostruito le tappe dello scontro tra #sindacati e #BolognaFiere, esploso pubblicamente a metà novembre quando i media hanno raccontato l’acuirsi della tensione nelle relazioni sindacali riguardo al personale di manifestazione, spostato da una società all’altra, secondo una modalità definita dai sindacati “un gioco di scatole cinesi”. Un malcontento culminato nella clamorosa richiesta da parte di Cgil, Cisl, Uil, Usb e Sgb delle #dimissioni dei vertici dell’azienda.
Tra il 2020 e il 2022, in base alla denuncia dei sindacati, un ramo d’azienda era stato ceduto da BolognaFiere a BFservizi, che avrebbe dovuto occuparsi a 360 gradi di fiere, eventi, convegni. Qualche mese dopo, però, BFservizi si è trasformata in Wydex, con i dipendenti del ramo allestimenti trasferiti in una nuova “scatola” denominata Henoto. Successivamente, mentre la dirigenza di BolognaFiere negava un’ulteriore operazione di fusione con un’altra società – Vivaevents – i sindacati scoprivano casualmente che la cessione di ramo d’azienda di Vivaevents era avvenuta tramite una nuova società, tal V.E. Srl, nata improvvisamente a luglio 2022 nella stessa sede di Wydex.
I sindacati hanno poi appreso, ad operazione conclusa e senza esserne stati informati preventivamente, che V.E. Srl si sarebbe occupata del lavoro che svolgevano i lavoratori Wydex e il personale assunto a tempo determinato.
A questo punto per i sindacati la misura era colma: le sigle sindacali hanno definito gravissimo il fatto che la dirigenza di BolognaFiere negasse di aver fatto un’operazione societaria così importante senza informarli, considerata anche la presenza nell’azionariato dei soci pubblici Città Metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna.
E non è tutto. I sindacati hanno appreso dai vertici di BolognaFiere – in risposta alla loro denuncia che era stato disatteso il protocollo sul mantenimento della qualità del lavoro a causa dell’esternalizzazione – che era loro intenzione di svuotare la partecipata Wydex per dare in appalto i servizi fieristici di cui si occupa.
Oggi, con l’interrogazione che ho presentato alla Giunta ho ritenuto necessario chiedere un chiarimento in merito alla posizione della Regione Emilia-Romagna, socio pubblico di BolognaFiere S.p.A., nel conflitto insorto tra proprietà e sindacati e alle richieste di Cgil, Cisl, Uil, Usb e Sgb a causa di questa modalità di creazione di un sistema opaco di matriosche al cui interno precarizzare e spezzettare le competenze.
Ho accolto quindi con soddisfazione la risposta del sottosegretario Baruffi, che ha comunicato che proprio oggi pomeriggio si sarebbe svolto un incontro chiarificatore alla presenza dei vertici di BolognaFiere, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Usb e Sgb, della Città Metropolitana di Bologna e, per la Regione Emilia-Romagna, dell’assessore Vincenzo Colla. A tale incontro la Regione si è impegnata ad operare a favore della tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di BolognaFiere.
Ora non resta che attendere l’esito dell’incontro che non può che portare ad una soluzione rispettosa dei diritti dei dipendenti, siano essi dipendenti delle società o occupati nella filiera degli appalti.
Spero con questa interrogazione di aver contribuito ad accelerare la tempistica del dovuto chiarimento, sul quale il Gruppo di Europa Verde manterrà vigile l’attenzione.