La Regione Emilia-Romagna darà il suo contributo per alleviare i danni economici che hanno colpito famiglie e imprese di settore a causa dei cosiddetti crediti incagliati del Superbonus 110%. La norma proposta a tal fine dalla Giunta a tal fine è stata approvata dall’Assemblea legislativa. In pratica si istituisce un meccanismo a livello regionale che vede le partecipate dalla Regione non facenti parte della Pubblica Amministrazione acquisire crediti fiscali incagliati in pancia agli istituti di credito per un ammontare stimato intorno ai dieci milioni di euro. Il meccanismo consentirà di liberare capacità fiscale promuovendo la circolazione di ulteriori crediti fiscali derivanti dagli interventi in essere per l’efficientamento energetico degli edifici legati al Superbonus 110%.
Sulla base delle manifestazioni di interesse da parte degli istituti di credito che perverranno alla Regione a seguito di uno o più avvisi pubblici, la giunta sottoscriverà specifiche convenzioni con banche ed intermediari finanziari interessati alle operazioni di cessione dei crediti fiscali. Per avviare fattivamente l’operazione, la giunta regionale a breve approverà la delibera che conterrà le indicazioni procedurali.
Da sottolineare che questa operazione non comporta nuovi oneri o oneri aggiuntivi per il bilancio regionale.
Non posso che esprimere la mia soddisfazione per questo esito. Dal 2023 mi ero impegnata in Assemblea legislativa per dare un contributo a sostegno delle famiglie e delle imprese vittime del blocco dei crediti fiscali Superbonus. La situazione creatasi era quella di una vera e propria bomba sociale a orologeria, con migliaia di persone costrette a vivere fuori di casa per l’incompiutezza dei lavori alle loro abitazioni a causa della mancanza di liquidità per pagare i lavori, o murate dalle impalcature da almeno un anno. Una situazione che si temeva potesse spingere alcuni a ricorrere anche prestiti da strozzinaggio. Mentre piccole e medie imprese del settore edile, tecnici, artigiani, professionisti dell’Emilia-Romagna non ricevevano il compenso dovuto per i lavori eseguiti.
Ho quindi sollecitato la giunta a fare la propria parte con due interrogazioni a risposta immediata in Aula: con la prima nel luglio 2023 chiedevo di ricevere i rappresentanti del comitato degli esodati del Superbonus e di portare la questione all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, visto che si tratta di un problema nazionale; la seconda, a marzo di quest’anno, con cui ho chiesto di adottare meccanismi di intermediazione come quelli approvati dalle Regioni Basilicata e Friuli. Proposta subito accolta positivamente dall’assessore al bilancio regionale Paolo Calvano, che nel giro di pochi mesi ha mantenuto la parola proponendo una via emiliano-romagnola allo sblocco dei crediti fiscali incagliati. Una vera boccata di ossigeno per famiglie e imprese, di cui non posso che rallegrarmi.
Non ho mai nascosto i miei dubbi sul provvedimento del Superbonus 110%. È vero che fu varato nella fase post-Covid molto critica per l’economia nazionale, che andava rilanciata. Ed è altrettanto vero che l’obiettivo dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio per noi Verdi era ed è assolutamente condivisibile. Tuttavia, istituire un bonus al 110% dubito che abbia incoraggiato i committenti a richiedere più di un preventivo per scegliere l’opzione meno cara. Inoltre non si sono poste soglie di accesso ai crediti fiscali parametrate sulla base dei redditi dei committenti. I cittadini vittime dei crediti incagliati si sono però avvalsi di disposizioni DI LEGGE e pertanto non sono responsabili di queste eventuali torture nel meccanismo. E chi oggi è schiacciato da debiti a cui non riesce a far fronte solo per essersi avvalso di una LEGGE va aiutato. Bene quindi che la Regione Emilia-Romagna dia una mano!