Al momento stai visualizzando DAI RIFIUTI ORGANICI AL COMPOST, DEPOSITATO IL MIO PROGETTO DI LEGGE
Dopo aver portato ad approvazione il mio progetto di legge per la promozione della vendita di prodotti non pre-imballati sfusi o alla spina, sempre in materia di prevenzione della produzione di rifiuti oggi ho depositato il progetto di legge “Disposizioni in materia di compostaggio di rifiuti organici nelle forme dell’autocompostaggio e del compostaggio di comunità”.
Ricordo che il compostaggio è un processo biologico naturale aerobico mediante il quale residui di alimenti, sottoprodotti agricoli, sfalci di potatura, erba, foglie vengono sminuzzati, mescolati e aerati per garantire un’adeguata ossigenazione e poi decomposti dall’azione di microrganismi, lombrichi e insetti. Questo processo trasforma i rifiuti in una miscela soffice simile a terriccio bruno denominata compost, utilizzabile per concimare i terreni, nei quali reintegra sostanze nutritive e bioelementi. Per questo, il compostaggio riveste un ruolo importante nell’ambito non solo delle strategie di economia circolare nella gestione dei rifiuti, ma anche della salvaguardia dell’ambiente ed in particolare della fertilità dei suoli. Infatti, mentre i fertilizzanti azotati di sintesi chimica stressano i terreni e portano al loro graduale impoverimento e all’inquinamento delle acque di falda, il compost svolge invece una positiva azione di arricchimento.
Il progetto di legge si propone, nello specifico, di incentivare le pratiche di compostaggio “di prossimità”, ossia di piccole dimensioni, nelle forme dell’ “autocompostaggio o compostaggio domestico” (che in genere fa riferimento ad una sola utenza domestica o non domestica), e del “compostaggio di comunità” (effettuato da più utenze domestiche e non anche in comuni diversi).
Nove gli articoli che compongono il PdL. L’articolo quattro, in particolare, stabilisce le azioni che la Regione dovrà intraprendere per promuovere le pratiche di compostaggio previste, dall’applicazione da parte dei Comuni di una riduzione della tassa dovuta per la gestione dei rifiuti organici a favore delle utenze che praticano le forme di compostaggio di prossimità, alla realizzazione, in collaborazione con i Comuni e Atersir, di campagne di comunicazione dirette ad informare sui benefici derivanti dal compostaggio e sui risultati raggiunti fino all’incentivazione di corsi di formazione. Per queste attività la Regione metterà a disposizione delle risorse.
L’articolo 4 fissa inoltre l’obiettivo da raggiungere al 2030: 15% di utenze che praticano il compostaggio di prossimità contro il 4% registrato nel 2022. Nel 2022 (ultimi dati Arpae disponibili) i comuni che hanno effettuato la pratica del compostaggio domestico sono stati 215, per un totale di 25.108 tonnellate di rifiuti trattati; sette i comuni che hanno effettuato attività di compostaggio di comunità, per un totale di 97 tonnellate. Rispetto all’alto numero di comuni, quello delle utenze coinvolte è risultato invece molto più ridotto: nel 2022 erano poco più di 80mila su 1 milione e 900 mila di utenze totali. Nell’ambito della raccolta differenziata, i dati Arpae parlano di umido 78 kg/ab di rifiuto umido e di 95 kg/ab di verde.
L’articolo 6 impegna la Regione allo stanziamento di risorse per azioni divulgative e informative; organizzazione o partecipazione a corsi, mostre e fiere; diffusione di linee guida e conoscenze scientifiche; pubblicazione di cataloghi e realizzazione di prodotti multimediali; analisi, studi e ricerche di mercato e di settore; acquisto di compostiere e altre attrezzature idonee al compostaggio; composharing (servizi di supporto agli utenti, condivisione delle attrezzature, ecc.); implementazione di sistemi di tariffazione specifica dei servizi di raccolta del verde e/o dell’umido.
È evidente che l’interruzione anticipata della legislatura, a seguito delle dimissioni del Presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini, non consente di avviare l’iter di trattazione di questo Pdl. Tuttavia, ho ritenuto opportuno depositarlo anche come riconoscimento del lavoro fatto con i vari esperti Verdi, associazioni e struttura dell’Assessorato competente, che voglio qui nuovamente ringraziare.
Inoltre anche in questa fase è importante mantenere alta l’attenzione sulle tematiche ambientali in vista del lavoro da riprendere dopo le elezioni regionali. Se sarò rieletta, quindi, ripartirò dal proporre questo PdL che risponde alla necessità di ridurre la quantità pro capite di rifiuti solidi urbani non inviati a riciclo o recupero post-consumo. L’obiettivo di passare dal 4% di utenze che praticano il compostaggio di prossimità al 15% al 2030 è sicuramente ambizioso. Ma va perseguito, soprattutto coinvolgendo le utenze più isolate e quindi più lontane da raggiungere da parte dei servizi di raccolta dei rifiuti organici, con quello che ne consegue in termini di emissioni inquinanti da parte dei mezzi adibiti alla raccolta.
Promuovere il compostaggio domestico può sembrare una piccola cosa, una goccia nell’oceano delle cose da fare per combattere crisi ecologica e crisi climatica. Ma per raggiungere risultati significativi per le comunità c’è bisogno anche di queste piccole azioni da “formichine ambientali quotidiane”. Nell’ottica classica dell’ “agire localmente e pensare globalmente”.
Sotto trovate il link al testo del progetto di legge e il video.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.