Al momento stai visualizzando DIRITTO ALL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA: MIA INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA SU CENSIMENTO MEDICI OBIETTORI
Mia interrogazione alla Giunta per sapere se i dati aggiornati confermino le allarmanti percentuali di obiettori di coscienza in regione e se sia stato adottato in altre aziende sanitarie il modello dell’AUSL di Reggio Emilia che rende disponibili i dati sulla presenza di obiettori in forma disaggregata.

 

Oggi in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna sono tornata a occuparmi del diritto all’interruzione di gravidanza messo a rischio dall’alto numero di operatori sanitari, ginecologi e anestesisti obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie della regione. Oggi in Aula, nell’ambito del question time, la capogruppo Silvia Zamboni ha presentato un’interrogazione alla Giunta per sapere se i dati aggiornati confermino le allarmanti percentuali di obiettori rilevate nel 2020, e se e in quali Aziende sanitarie sia stato adottato il modello dell’Ausl di Reggio Emilia che rende disponibili i dati sulla presenza di obiettori in forma disaggregata.

Nelle premesse dell’atto ispettivo si ricorda che lo scorso 23 aprile il Parlamento italiano ha approvato un emendamento al PNRR che agevola la presenza e le attività delle associazioni anti-abortiste all’interno dei servizi dei consultori familiari. La norma prevede che le Regioni, nell’organizzare i servizi dei consultori previsti dalla legge 194 – a cui le donne si rivolgono per poter ottenere il certificato medico con il quale accedere all’interruzione volontaria di gravidanza in ospedale – possono “avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.

La volontà del governo italiano va in una direzione opposta rispetto al Parlamento europeo che lo scorso 11 aprile ha approvato una risoluzione sull’inclusione del diritto di aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Gli eurodeputati chiedono di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. La risoluzione (non vincolante) denuncia la condizione di arretratezza dei diritti delle donne e tutti i tentativi governativi e politici, in atto a livello globale, compresi negli Stati membri dell’UE, volti a limitare o eliminare l’accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi e all’uguaglianza di genere. Si condanna il fatto che, in alcuni Stati membri, come l’Italia, l’aborto è negato dai medici, e in alcuni casi da intere istituzioni mediche, sulla base di una clausola di “coscienza”. Inoltre, si esprime una reale preoccupazione per l’aumento significativo dei finanziamenti ai gruppi anti-scelta in tutto il mondo, anche nell’UE. Il voto simbolico del Parlamento europeo segue l’iniziativa della Francia che – primo Paese dell’Ue – ha inserito il diritto all’aborto in Costituzione.

Dopo il voto della maggioranza parlamentare, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha espresso parere fortemente negativo all’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori pubblici della regione, citando la necessaria laicità del servizio pubblico e sottolineando il rispetto del diritto della donna ad autodeterminarsi. Nella città di Reggio Emilia si è spontaneamente costituito un gruppo allargato e composito che vede insieme donne singole, Associazioni e Movimenti di donne animate dallo stesso desiderio di prendere pubblicamente posizione contro la deriva in corso promossa dal governo Meloni di ridurre gli spazi di autodeterminazione delle donne sul proprio corpo e sulla procreazione. Rete R.Esistente è il nome che hanno scelto a sottolineare la determinazione delle donne a resistere per garantire a se stesse e a tutte una libera esistenza. All’appello della Rete, intitolato “Le donne dell’Emilia-Romagna in difesa della 194”, hanno già aderito 30 associazioni in tutta la regione.

Il 16 maggio scorso, a pochi giorni dalla ricorrenza del 22 maggio 1978 quando fu votata la legge 194, le Donne emiliano-romagnole riunite nella Rete R.Esistente hanno consegnato alla Commissione per la parità e per i diritti delle persone dell’Assemblea legislativa il loro appello chiedendo che la Regione resti salda nel suo orientamento, potenzi sul proprio territorio i consultori, e si faccia promotrice presso le altre Regioni affinché la Legge 194 sia pienamente applicata, comprese le disposizioni introdotte successivamente dal Ministero della Sanità sull’aborto farmacologico (RU486).

Nel febbraio 2022 l’assessore Donini, rispondendo in Aula a una mia interrogazione sul medesimo tema, aveva dichiarato che “i dati 2020 indicavano che la presenza di professionisti obiettori non aveva inficiato la risposta alle richieste in quanto l’organizzazione delle Aziende ha garantito l’erogazione del servizio in tutti i punti presenti sul territorio. In merito alla mia richiesta di favorire l’accesso completo ai dati sulla presenza di obiettori (ginecologi, anestesisti e personale non medico) disaggregati per ogni singola azienda sanitaria, struttura ospedaliera e consultorio familiare autorizzati a svolgere l’IVG, prendendo come modello l’Ausl di Reggio Emilia che rende disponibili tali dati in forma disaggregata, l’assessore aveva risposto che avrebbe preso in carico il mio “utile suggerimento, con l’obiettivo di rafforzare la trasparenza e la condivisione delle informazioni.

Oggi ho appreso con soddisfazione dall’assessore Donini che in base agli ultimi dati disponibili si registra un progressivo calo di obiettori in tutte le professioni sanitarie, mediche e non mediche. In merito ai dati del 2023, non ancora pubblicati perché in corso di redazione, l’assessore Donini ha anticipato che il calo prosegue, confermando il trend osservato negli ultimi cinque anni. In attesa di valutare più approfonditamente i dati ufficiali del 2023 che saranno disponibili a breve ho preso atto con rammarico che i dati degli obiettori non sono ancora disaggregati e accessibili per le singole strutture, come avviene nella sola Ausl di Reggio Emilia.

A QUESTO LINK IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE: https://www.silviazamboni.it/…/2024/05/QT-Zamboni.docx
A QUESTO LINK LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE DONINI: https://www.silviazamboni.it/…/Risp-Donini-QT-Europa…

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.