Al momento stai visualizzando DOMANDE ALLA GIUNTA REGIONALE DURANTE LE RIUNIONI DEI CAPIGRUPPO – MESE APRILE MAGGIO 2021

Nelle riunioni dei capogruppo di maggioranza ho inviato delle domande alla Giunta rispetto a varie tematiche di competenza della regione. A seguire tutte le mie domande e le risposte ricevute dalla Giunta nei mesi di aprile e maggio 2021.

01 aprile 2021

Alcune associazioni di persone con disabilità ci hanno riferito di difficoltà nella prenotazione della vaccinazione per soggetti disabili (ad esempio persone sorde che per la prenotazione devono chiamare un numero verde); in uno scorso incontro, in data 19 marzo, l’Assessore Donini aveva garantito che ci sarebbero state indicazioni precise per la vaccinazione delle persone con disabilità, in particolare per quel che riguarda la priorità per coloro che hanno il riconoscimento della legge 104/1992 art.3 comma 3, mentre invece ad oggi alle associazioni non risulta siano arrivate queste indicazioni. È al corrente la Giunta delle difficoltà nell’accedere alle vaccinazioni per alcune categorie di persone con disabilità?

Questa sera alle 18:00 la Vicepresidente Schlein e l’Assessore Donini incontreranno i rappresentanti regionali della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali persone con Disabilità) e condivideranno con loro un protocollo di intesa che contiene le modalità operative per la vaccinazione delle persone con grave disabilità.

Per quello che riguarda nello specifico le persone sordomute, il protocollo prevede una particolare attenzione per questa categoria di persone: si chiede alle ASL di utilizzare metodi alternativi alle telefonate per la prenotazione del vaccino e di accorpare la vaccinazione delle persone sordomute in orari specifici nei quali al centro vaccinale dovrà essere presente un’interprete del linguaggio dei segni per comunicare con loro riguardo all’anamnesi e al consenso informato. Per quest’ultimo aspetto c’è la disponibilità di ENS (Ente Nazionale Sordomuti) per collaborare con le ASL, anche a seguito di un finanziamento che hanno ottenuto.

 

15 aprile 2021

1) Ci segnalano casi di ritardi nelle somministrazioni del vaccino a domicilio per le fasce d’età avanzate (in particolare il caso specifico di un 91enne a Bologna che ancora non ha ricevuto il vaccino a domicilio).

Le vaccinazioni a domicilio stanno proseguendo ma si tratta di una prestazione complessa, il cui svolgimento richiede tempi lunghi (un team medico+infermiere riesce a fare 10 somministrazioni al giorno). Nell’ultimo incontro con le Aziende sanitarie il nostro assessorato ha invitato i Direttori generali ad accelerare, e un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dal calo dei contagi e dal conseguente minor carico di lavoro sulle USCA, che potrebbero quindi essere utilizzate per le vaccinazioni a domicilio. In presenza di specifici accordi aziendali, laddove si è riscontrata la disponibilità, verranno coinvolti anche i medici di medicina generale, collaborazione in alcuni territori già avviata. Oltre agli anziani, dovranno essere vaccinati a domicilio i disabili gravi e altri patologici a forte rischio impossibilitati a recarsi al punto vaccinale. Il vaccino utilizzato per questa prestazione è il Moderna, in attesa di novità sull’utilizzo del Johnson & Johnson, che sarebbe utilissimo in questi contesti sia perché facilmente conservabile sia perché monodose (non serve quindi il richiamo).

2) Ci segnalano anche il mancato incrocio degli elenchi dei pazienti fragili per patologie (che vengono contattati per anticipare la vaccinazione in quanto fragili) con l’elenco di quelli che hanno avuto il covid e quindi devono far trascorrere alcuni mesi prima di vaccinarsi (il caso segnalato: una paziente ex-oncologica con una patologia cronica, contattata telefonicamente per appuntamento per la vaccinazione in quanto soggetto fragile, benchè a gennaio avesse avuto il covid. Essendo informata che chi ha avuto il covid non deve fare il vaccino prima che sia trascorso un congruo lasso di tempo, prima di accettare l’appuntamento questa persona ha chiamato il proprio medico che le ha confermato che deve aspettare. Problema quindi risolto. Resta però il rischio che, se non si incrociano i dati covid con quelli delle fragilità per patologie, si può incappare in persone fragili ma anche ex-covid che non sanno che devono aspettare; problema acuito dal fatto che il personale che telefona, come nel caso segnalato, è personale amministrativo e non medico, per cui non sa rispondere cosa si deve fare/non fare in questi casi di compresenza di covid e fragilità).

Il problema è stato segnalato ai Direttori delle Aziende sanitarie. È opportuno ricordare che viene fatta sempre l’anamnesi prima di vaccinare una persona, per cui a meno che questa non menta il rischio di vaccinazioni inopportune non c’è.

3) Per quel che riguarda le categorie da vaccinare, nella nostra regione moltissime sono le persone che per ragioni lavorative effettuano trasferte di lavoro anche di lungo periodo all’estero, non soltanto in Europa. È possibile prevedere una priorità per la vaccinazione di queste persone?

Il piano vaccinale del Ministero della Salute e le successive indicazioni (“Raccomandazioni ad interim” ministeriali del 10 marzo e Ordinanza del Commissario straordinario Emergenza Covid del 9 aprile) a oggi non le consentono: l’obiettivo del piano è la riduzione della mortalità della popolazione, con conseguente messa in sicurezza il prima possibile delle categorie più a rischio. Eventuali deroghe/anticipazioni/precedenze potrebbero essere valutate, con le strutture nazionali competenti, nella fase della vaccinazione di massa (popolazione under 60). Anche questo problema verrà segnalato alla struttura Commissariale;

Giovedì 22 aprile 2021

Chiedo se anche sulla base di questa Ordinanza la Regione abbia individuato i pazienti malati di diabete tra le categorie di soggetti fragili (da vaccinare a prescindere da fascia d’età).

Già da oltre un mese, dallo scorso 15 marzo, le Aziende Usl e i Centri specialistici dell’Emilia-Romagna hanno iniziato a contattare e a somministrare il vaccino, tramite chiamata attiva (sms, telefonata, posta elettronica o lettera cartacea, sulla base delle scelte organizzative fatte dai singoli territori), ai pazienti il cui nominativo era contenuto in appositi elenchi forniti dalla Regione. Si tratta di persone affette da malattie neurologiche, autoimmuni, con patologie oncologiche, oppure in attesa di trapianto o già trapiantati, quindi appartenenti alla categoria dei patologici estremamente vulnerabili: l’intero elenco è disponibile sul sito a questo link (https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/sites/default/files/2021-03/Categoria_1_TABELLA.pdf).

Se entro i prossimi giorni le persone con codice di esenzione indicato in quest’elenco non saranno ancora state contattate, potranno comunicare la loro mancata presa in carico al proprio medico di medicina generale per l’opportuna segnalazione all’Azienda Usl di competenza. E lo stesso potranno fare i cittadini che, anche se non in possesso di un codice di esenzione, ritengono di rientrare in questa categoria (patologici estremamente vulnerabili).

All’interno di questa categoria, come da scheda allegata, sono compresi anche i pazienti malati di diabete.

Giovedì 29 aprile 2021

Qual è il numero aggiornato delle Usca attive in regione?

Al 18/04 sono 84 le USCA attive in Emilia-Romagna.

Giovedì 13 maggio 2021

1. Vorrei segnalare una problematica che riguarda gli studenti fuorisede iscritti ad Università della nostra regione che, come mi è stato segnalato, non possono usufruire dei tamponi gratuiti in farmacia. Il problema riguarda i fuorisede (e in Emilia-Romagna sono tanti) che non hanno il medico di base in Regione. L’unica strada per farlo, mi scrive uno studente, è pagare una clinica privata con impegnativa del medico. Tutto ciò premesso, è confermata l’esistenza del problema per i fuorisede? Se sì, si sta studiando una soluzione?

Il problema è conosciuto ed è stato preso in carico dall’Assessorato alle politiche per la Salute. Trattandosi di persone non residenti, la definizione di un percorso ad hoc ha presentato particolari difficoltà tecniche, tuttavia è in fase di completamento una delibera che porterà alla risoluzione del problema.

2. Preso atto che la Regione Puglia si è dichiarata contraria ad allungare l’intervallo tra prima e seconda vaccinazione Pfizer e Moderna da 21 a 42 giorni, essendo tali vaccini riservati alle fasce di popolazioni ritenute fragili che potrebbero non godere di sufficiente protezione, chiedo: l’Emilia-Romagna ritiene problematico il raddoppio dell’intervallo tra prima e seconda dose da 21 a 42 giorni? Ha intenzione di seguire l’esempio della Puglia? Ritiene comunque utile sollevare il problema in Conferenza Stato-Regioni?

A seguito del parere del CTS sul tema, la Direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare ha dato alle Aziende sanitarie l’indicazione di programmare le agende delle vaccinazioni anti-Covid-19 con un intervallo fino a 35 giorni (in modo tale da avere 7 giorni di compensazione in caso di situazioni particolari quali controindicazioni temporanee del vaccinando o sopravvenuti problemi logistici) tra la prima e la seconda somministrazione dei vaccini mRNA. Questa indicazione vale per le vaccinazioni effettuate dal 10 maggio, mentre non ha effetto retroattivo: chi a quella data aveva già ricevuto la prima dose non vedrà cambiata la data del richiamo. La Regione Emilia-Romagna, pertanto, si attiene alle indicazioni espresse sul tema dagli enti regolatori del farmaco (AIFA, EMA).

3. Alcuni amministratori locali riferiscono di numerose sollecitazioni, pervenute da centri sociali e circoli vari, per un chiarimento in merito al divieto dell’uso delle carte da gioco in quanto potenziale veicolo di contagio Covid-19. Il divieto introdotto da un DPCM è in vigore o è stato superato da una successiva disposizione?

L’art. 16 del DPCM 2 marzo 2021, vigente fino al 31 luglio per tutte le misure non modificate dal DL 52/2021 stabilisce che sono sospese le attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, all’aperto o al chiuso.

L’art. 2bis del DL 2/2021 decreta che: fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, la sospensione delle attività dei circoli ricreativi, culturali e sociali, adottata nell’ambito delle misure di contrasto e contenimento alla diffusione del COVID-19 sull’intero territorio nazionale, non determina la sospensione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande delle associazioni ricomprese tra gli enti del Terzo settore disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, che possono proseguire nel rispetto delle condizioni e dei protocolli di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente per le attività economiche aventi il medesimo o analogo oggetto e secondo modalità tali da evitare qualsiasi forma di assembramento, anche occasionale, o qualsiasi forma di aggregazione per le finalità proprie dei predetti enti.

Il gioco delle carte in questo momento non è inibito per le attività di ristorazione (come previsto anche dalle nuove linee guida approvate dalla conferenza Regioni in data 28 aprile 2021) che recitano:

“Sono consentite le attività ludiche che prevedono l’utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio carte da gioco), purché siano rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra giocatori dello stesso tavolo e di almeno 1 metro tra tavoli adiacenti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio). Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di superficie carte usati con nuovi mazzi.”

Per cui il gioco delle carte oggi è ammesso solo nell’ambito delle attività di ristorazione all’aperto delle associazioni del terzo settore nello stesso modo in cui è consentito per le altre attività di somministrazione di alimenti e bevande, mentre è precluso all’interno dei locali degli stessi circoli e centri.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.