Oggi ho presentato in aula dell’Assemblea legislativa un’interrogazione alla Giunta per chiedere quali servizi, in collaborazione con gli Enti locali, le Aziende USL e le associazioni di volontariato, siano stati attivati per mitigare gli effetti delle #ondate di #calore sulla #salute delle persone, in particolare quelle più fragili e a rischio di complicanze. Ho sottolineato l’urgenza di attivare tali servizi per prevenire e ridurre il ricorso ai pronto soccorso già provati dalla pandemia e oggi di nuovo alle prese con il rialzo dei casi Covid.
Come è noto, l’aumento delle temperature è conseguenza dell’incremento dell’effetto serra, a sua volta all’origine del cambiamento climatico ormai in corso che ha ricadute anche sulla salute e che richiede quindi interventi di adattamento anche in campo medico-sanitario per ridurre i danni. Di recente, sulla stampa locale è stato dato particolare risalto alle difficoltà che stanno attraversando i Pronto soccorso, soprattutto nel comune di Bologna, perché all’attività di routine si sono aggiunti il rialzo dei casi di Covid e gli effetti delle ondate di calore che spingono soprattutto gli anziani a recarsi nei pronto soccorso. Il risultato è un super afflusso che manda in tilt il personale, già provato dalle carenze degli organici e alle prese con le assenze dei colleghi in ferie o colpiti dal coronavirus.
Nonostante le aziende sanitarie abbiano messo in campo azioni di monitoraggio e di sostegno per i soggetti fragili a rischio, come ha dichiarato la Giunta rispondendo alla mia interrogazione, mi resta il dubbio che qualcosa non stia evidentemente funzionando. Se il direttore del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, Fabrizio Giostra, denuncia una presenza anomala di pazienti colpiti dalle ondate di calore, bisogna verificare come la rete di monitoraggio attivata dalle aziende sanitarie stia realmente funzionando da filtro nell’intercettare preventivamente le persone a rischio, in modo da evitare che queste si riversino nei pronto soccorso già provati dalla pandemia.