Ha ragione il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: ci vuole un piano nazionale per rispondere agli eventi meteo estremi causati dal riscaldamento globale. È ciò che invoco da inizio mandato come capogruppo di Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
Un piano che individui misure e risorse per far fronte all’emergenza climatica.
Oggi il nostro paese non ha né una Legge sul clima che recepisca gli obiettivi fissati da quella europea, né un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Due strumenti che però vanno declinati anche a livello regionale dall’Emilia-Romagna. Accompagnandoli con scelte coerenti nel settore investimenti.
Basta quarte corsie autostradali, basta consumo di suolo per speculazioni immobiliari e logistica, no ai rigassificatori.
Sì a investimenti sulle ferrovie, sulle fonti rinnovabili, sul contrasto al dissesto idrogeologico, per rendere la nostra regione più capace di difendersi dagli eventi meteo estremi a 360 gradi: dalle città, alle campagne, alla montagna, alla riviera adriatica.
Senza coerenza non si è credibili. E si distrugge con la mano destra quello che di buono si fa con la sinistra.