Nei giorni scorsi ho depositato un’interrogazione alla giunta regionale per dare voce alle persone disperate che si sono rivolte al Gruppo Europa Verde dopo aver ricevuto bollette del gas con importi alle stelle da oltre mille euro, due/ tre volte superiori a quelli soliti. Bollette che registrano la lievitazione del costo della quota variabile della fornitura del gas fino a 2 euro/Smc e anche oltre, contro gli 0,40 centesimi di euro di media delle bollette precedenti. Colpisce che i “mandanti” siano società a parziale capitale pubblico, in particolare di Enel e Iren. I fornitori sostengono che gli aumenti sarebbero stati comunicati prima dell’estate attraverso le cosiddette proposte di modifica unilaterale del contratto. Ma solo con l’arrivo delle prime bollette salatissime che coprono i consumi legati al riscaldamento gli utenti si sono resi conto dell’entità delle modifiche. In mancanza di comunicazioni tramite raccomandate con ricevute di ritorno o Pec diventa poi complicato per loro dimostrare la mancata ricezione della comunicazione e il contenuto eventualmente fuorviante della stessa.
Non è un caso se Federconsumatori aveva denunciato preventivamente le numerose criticità che sarebbero insorte con la chiusura del mercato tutelato del gas dal primo gennaio 2024 (il primo luglio toccherà al mercato tutelato dell’elettricità). In particolare, aveva segnalato la totale mancanza di informazione istituzionale, anche a fronte della cancellazione del servizio della fascia di tutela. Al problema delle modifiche unilaterali dei contratti si aggiungono i casi in cui i gestori hanno negato ai soggetti fragili che ne avrebbero diritto il rientro nel mercato tutelato. La facoltà per il venditore di variare unilateralmente le clausole contrattuali è prevista dal Codice di condotta commerciale (art 13) solo per giustificato motivo, ma in questo caso non è chiaro cosa possa aver giustificato gli aumenti considerato che nel 2023 l’indice di riferimento per il mercato del gas metano (il cosiddetto Punto Virtuale di Scambio) partito a gennaio con 0.73 €/Smc si è più che dimezzato a maggio 2023 e non è più risalito oltre i 0,47 euro/Smc.
Ad aggravare la situazione è intervenuto il governo Meloni smantellando le misure adottate per mitigare i rincari, ossia IVA al 5%, riduzione del limite Isee e dell’importo per godere del bonus bollette.
Che fare, dunque, per tutelare gli utenti? Con l’interrogazione ho chiesto alla Giunta di sollecitare nelle sedi opportune l’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (ARERA) a fare chiarezza sulle modalità con cui i fornitori impongono gli aumenti agli ignari utenti che ne scoprono l’entità quando arriva la mazzata della bolletta. Come suggerito da fedreconsumatori che avevo interpellato a riguardo ho suggerito che ARERA:
promuova una campagna informativa rivolta ai cittadini-utenti sui cambiamenti in atto nei mercati dell’energia;
imponga agli operatori del settore energetico modalità di comunicazione delle variazioni unilaterali dei contratti trasparenti, tracciabili ed efficaci, tali da mettere al riparo i consumatori da improvvise richieste esose e fuori mercato, ad esempio con raccomandate con ricevuta di ritorno;
valuti, d’intesa con il governo, se ripristinare il mercato tutelato per la generalità degli utenti, come accaduto ad esempio in Francia e in Germania e in gran parte dei Paesi europei.
La risposta che ho ricevuto dalla Giunta mi ha soddisfatta per la parte in cui ha annunciato l’istituzione di un gruppo di lavoro tra la Regione e le associazioni dei Consumatori e degli Utenti per elaborare strumenti utili per orientare i consumatori-cittadini nel mercato dell’energia, in collaborazione con l’Osservatorio Energia istituito presso ARPAE. Ho sollecitato però un impegno diretto della Regione a sollevare la questione in Conferenza Stato-Regioni per spingere il governo ad affrontare la questione delle bollette record, che temo non riguardi solo la nostra regione, e ad imporre ai fornitori modalità di comunicazione agli utenti più trasparenti e tracciabili. Mi è chiaro che la giunta regionale non ha competenze dirette in materia. E che devono essere governo e Parlamento a muoversi, sapendo che l’impegno ad aprire al mercato libero dell’energia è una delle clausole vincolanti del PNRR. Tuttavia bisogna facilitare la permanenza nelle fasce di protezione per i soggetti fragili ne hanno diritto e garantire agli utenti una comunicazione trasparente, aprendo alla possibilità di impugnare richieste non giustificate dai prezzi dui mercato.
Ora, sulla base della risposta ricevuta, come ho annunciato nella replica alla Giunta ricontatterò le associazioni di consumatori. Bollette come queste che sconvolgono i bilanci delle famiglie non possono essere un fatto solo privato, ma ci chiamano a interessarcene in tutte le sedi istituzionali.
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