Stamattina ho portato il saluto istituzionale dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna in veste di Vice Presidente al seminario formativo per docenti sulla tragedia delle foibe dell’Isteria e degli esuli dalmati, fiumani e istriani.
Dopo decenni di silenzio, oggi il ricordo delle vittime di sanguinoso dopoguerra fa parte del calendario delle giornate della memoria istituite dal nostro Paese.
Ricordare il passato non a fini di pura – benché doverosa – commemorazione bensì per capire il presente e costruire un futuro in cui non si ripeta la ferocia della guerra e i lutti che porta con sé. Quindi ricordare con lo studio per legarsi alla contemporaneità. Costruire ponti, abbattere muri e superare le frontiere guidati dalla volontà della riconciliazione nel solco della comune cittadinanza europea. Con l’obiettivo di costruire la democrazia nella pace.
Sono questi i concetti su cui ho concentrato il mio intervento.
Purtroppo la guerra in Ucraina oggi, e la sanguinosa dissoluzione della ex Iugoslavia ieri, ci dicono che la pace non è ancora acquisita stabilmente, e che dobbiamo impegnarci per spargere i semi della convivenza pacifica nel rispetto dei diritti umani