Sui media è noto come il “Gasdotto dei terremoti”. Proposto nel 2005 da SNAM è il metanodotto “Rete Adriatica” di 687 chilometri, che va da Massafra (TA) a Minerbio (BO) attraversando 10 regioni. Me ne sono occupata stamattina con un’interrogazione discussa in Commissione ambiente dell’Assemblea legislativa con la quale ho sollecitato la Giunta regionale ad intervenire in Conferenza Stato-Regioni, e nelle altre sedi che ritenga opportune, per chiedere la revisione dell’iter autorizzativo. Considerate le dimensioni del #gasdotto, ritengo infatti necessario sottoporlo ad un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) unitario anziché in cinque tronconi separati, come invece si è fatto in passato chiedendo cinque #VIA, una per ciascuno dei lotti funzionali. Procedimenti slegati l’uno dall’altro che si sono conclusi con parere positivo.
Contro questo esito, nei giorni scorsi il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) – l’associazione che lavora sugli aspetti legali delle criticità ambientali – ha inviato un’istanza al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e al Ministero della Cultura per sollecitare un provvedimento che dichiari la perdita di efficacia di due dei suddetti decreti con parere positivo in quanto i relativi procedimenti di VIA risalgono a ben 12 anni fa, perdendo validità. “La più recente giurisprudenza – rileva infatti il GrIG – afferma che tutte le pronunce di compatibilità ambientale al termine del procedimento di VIA hanno durata quinquennale, anche se emanate prima della riforma del Codice dell’ambiente del 2008”.
A questo aspetto giuridico-formale si aggiunge quello sostanziale che il gasdotto – dal costo 2,4 miliardi di euro – era stato progettato in un momento in cui il fabbisogno di #gas del nostro paese era completamente diverso rispetto a quello odierno. Il consumo di gas metano si è ridotto da allora, e dovrà scendere ancora per rispettare i nuovi obiettivi delle Legge sul Clima europea. La Regione Emilia-Romagna si è data target stringenti per aumentare l’impiego delle rinnovabili e per migliorare la qualità dell’aria, notoriamente pessima nel bacino padano anche a seguito dell’uso dei #combustibilifossili, quale è il #metano. Come ci ricorda il soprannome, il tracciato inoltre interessa buona parte delle aree a maggiore rischio #sismico a livello europeo, tra cui L’Aquila, Norcia e Visso e, di recente, parte della Romagna. Come se non bastasse, il progetto di gasdotto “Rete Adriatica” interessa aree di rilevante importanza naturalistica, fra cui tre parchi nazionali, un parco naturale regionale, ventuno siti di importanza comunitaria ed anche aree ad alto rischio #idrogeologico. Richiederà l’abbattimento di migliaia di #alberi, mentre in Romagna ha già portato con sé devastazioni in #terreni agricoli e #vigneti di pregio.
Tutto ciò nel silenzio generale delle istituzioni, silenzio che ho voluto interrompere con l’interrogazione.
La risposta da parte del Sottosegretario alla Presidenza della Regione Davide Baruffi mi ha soddisfatta. La Giunta condivide la mia preoccupazione sull’impatto complessivo dell’opera e l’incompatibilità con i nuovi scenari energetici e climatici con cui il Paese, come ha riconosciuto il Sottosegretario, deve misurarsi. Bene dunque aver riconosciuto la necessità di tenere conto del principio di massima precauzione e dei possibili cambiamenti delle condizioni territoriali avvenuti nel tempo e di conseguenza l’impegno a valutare quali iniziative intraprendere in Conferenza Stato-Regioni, come ho chiesto. Ovviamente monitorerò il folllow-up per assicurarmi che alle rassicurazioni verbali seguano i dovuti passi istituzionali concreti.
A QUESTO LINK IL TESTO DELLA MIA INTERROGAZIONE
A QUESTO LINK LA RISPOSTA DELLA GIUNTA:
Qui il video della mia interrogazione: