👉Dire che i cittadini sono più avanti della politica sui temi della #transizione non è populismo, ma una realtà accertata da diverse analisi. E i grandi sconvolgimenti che stiamo vivendo, a partire dalla guerra in Ucraina e dal caro energia, hanno accentuato la forbice.
👉E così, mentre i governi che si susseguono parlano d’altro o (vedi Meloni) riportano la discussione indietro di decenni invocando il già visto “gli ambientalisti non osino disturbare i manovratori economici”, per il 77% degli italiani l’invasione russa dell’Ucraina e le sue conseguenze dovrebbero, al contrario, stimolare in maniera decisa la transizione verde. E per l’89%, se non si procede a un taglio dei consumi di energia, andremo incontro a una catastrofe globale. Sono alcuni dei risultati dell’ultima Indagine annuale della Banca europea per gli investimenti sul clima, condotta con un sondaggio nell’agosto 2022.
👉Guerra e spirale inflattiva hanno fatto crescere la consapevolezza degli italiani sulla necessità di una svolta ecologica. Se l’anno scorso, per gli italiani, il Covid-19 era la sfida più urgente da affrontare, oggi è la disoccupazione ad allarmarli di più, tanto da essere la preoccupazione principale per il 48% degli intervistati, molto oltre la media europea del 26%.
👉Subito dopo la disoccupazione, sono i cambiamenti climatici sono la seconda maggiore fonte di inquietudine, che sta pesando sempre di più (è la sfida numero uno per il 44% degli intervistati, una percentuale superiore di 5 punti rispetto a quella del 2021); in particolare pesa di più per coloro che hanno 65 anni e oltre (53%, +10 punti rispetto al dato del 2021). Il 93% ritiene che l’azione del governo a tal proposito sia troppo lenta e solo il 32% pensa che l’Italia riuscirà a ridurre in modo sostanziale le proprie emissioni di carbonio entro il 2030.
👉Le priorità energetiche degli italiani sono: sviluppo delle energie rinnovabili (55%) e successivamente concentrarsi sulla diversificazione degli approvvigionamenti energetici per evitare l’eccessiva dipendenza da un singolo fornitore (29%). Gli italiani sono favorevoli anche a tassare pesantemente le fonti di consumo energetico altamente inquinanti, come i veicoli SUV e il trasporto aereo (66%) e, per il 32%, sono favorevoli ad abbassare la temperatura interna di casa nei prossimi mesi invernali a 19ºC, (percentuale inferiore di 15 punti rispetto a quella francese). Allo stesso tempo, tuttavia, il 25% degli italiani afferma di non potersi permettere di riscaldare la propria casa in modo adeguato.
👉Questa consapevolezza stride con l’esaltazione, di parte della politica, dei rigassificatori e con il fatto che l’Italia non abbia ancora un piano di mitigazione e adattamento climatico. Temi che ho portato, con diverse iniziative, all’attenzione dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna per sollecitare la necessità di avviare con la massima urgenza e determinazione la svolta verde. Come ci ricordano gli scienziati del clima, non abbiamo tempo da perdere.
👉Gli italiani l’hanno capito. Le prime esternazioni della premier Meloni, il reintegro di Cingolani come consulente del ministro dell’Ambiente, fanno invece temere il peggio.