Il tema del passante autostradale è tornato centrale nel dibattito politico a Bologna grazie anche a noi Verdi che chiediamo al Comune di Bologna di rinviare la Conferenza dei servizi a dopo le elezioni comunali. Abbiamo aspettato anni, qualche mese in più non farà la differenza. Al contrario, mettere la prossima amministrazione comunale di fronte al fatto compiuto sarebbe un vulnus per la democrazia.
Nel frattempo, chiediamo che si faccia invece l’indagine epidemiologica intorno alla tangenziale.
Impossibile poi non rilevare la palese contraddizione tra i piani che prevedono una riduzione del trasporto merci e passeggeri su gomma e la costruzione di un’infrastruttura – il passante – che aumenterà il traffico e l’inquinamento. Il Piano urbano della mobilità sostenibile prevede al 2030 la riduzione di 440.000 spostamenti in area metropolitana per rispettare gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti del 40%. Sappiamo però che questo taglio non sarà sufficiente: gli obiettivi europei di riduzione dei gas serra sono stati corretti al rialzo, quindi bisogna togliere ancora più auto private dalla strada e incrementare forme di mobilità e trasporto merci e passeggeri ambientalmente sostenibili.
Per questo diventa fondamentale completare il servizio ferroviario metropolitano e regionale, colpevolmente in ritardo, per dotare Bologna e il territorio di una vera metropolitana di superficie come in tutte le grandi città europee. Un’infrastruttura in grado di far diminuire le auto in circolazione.
La stima delle risorse necessarie a oggi previste per completare il servizio ferroviario metropolitano e dotarlo di materiale rotabile e personale per aumentare la frequenza delle corse si aggira intorno ai 500 milioni. Il Passante costa due miliardi! Quale conviene di più? Come commenterebbe Sherlock Holmes: “Elementare, Watson, elementare!”.