Al momento stai visualizzando IL MIO INTERVENTO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA DURANTE LA DISCUSSIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE ALLE CAMERE CHE CHIEDE 4 MILIARDI IN PIÙ PER LA SANITÀ PUBBLICA

 

Ieri sono intervenuta in Assemblea legislativa durante la discussione che ha portato all’approvazione della proposta di legge alle Camere che chiede 4 miliardi in più per la sanità pubblica, pari al 7,5% del Pil italiano. Il voto è arrivato dopo un confronto fra le forze politiche protrattosi fino a tarda sera che si è concluso con il voto favorevole dei partiti di maggioranza (Verdi, PD, Lista Bonaccini, Emilia-Romagna Coraggiosa, Italia Viva) e dei 5stelle e il voto contrario di Lega e Fratelli d’Italia, che evidentemente ritengono che la sanità pubblica nuoti nell’oro e non abbia bisogno di essere meglio sostenuta.
🏴 Mentre il governo destina più di 29 miliardi alle spese militari, la sanità pubblica, già messa a dura a prova dalla pandemia, non sta più al passo con le richieste di cura e assistenza dei cittadini: dalle liste di attesa per interventi chirurgici e diagnostica specialistica, alla mancanza di medici di medicina generale (più noti in passato come “medici di famiglia”).
🔴 Non possiamo accettare che curarsi non sia un diritto riconosciuto e garantito ad ognuno, ma che diventi un privilegio per chi può ricorrere alla sanità privata o salvaguardarsi con le assicurazioni sanitarie private, che non casualmente stanno conoscendo un significativo boom. Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna resta un’eccellenza per qualità, ricerca e innovazione, ed è meta di turismo sanitario da tante regioni italiane. Ma anche qui si stanno aprendo delle crepe. Il governo deve aumentare le risorse del Fondo sanitario nazionale dal quale provengono le risorse per la sanità regionale,
🆘 Dopo la pandemia, sono arrivati inflazione, incremento dei costi energetici e inflazione, mentre i costi extra per far fronte alla pandemia non sono stati completamente rimborsati alla Regione Emilia-Romagna. Sono tre zavorre che sono piombate sui costi sanitari, costringendo la regione a ridurre le risorse di altri comparti per evitare il rosso della sanità. Ma a minori risorse inevitabilmente corrispondono minori servizi. È un problema nazionale, non dell’Emilia-Romagna. Magari qui si avverte di più perché siamo stati abituati a una sanità pubblica che risponde tempestivamente e con alta qualità. Per questo, con questa legge approvata ieri, anche Europa Verde ha voluto mettere in chiaro che questa deriva è inaccettabile.

 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.