Oggi ho presentato in Assemblea legislativa un’interrogazione alla Giunta per chiedere se non ritenga opportuno attivarsi affinché venga rivalutato l’inserimento del polo estrattivo di Magliano nel nuovo Piano Comunale delle attività Estrattive del Comune di Forlì (PAE 2016-2026) in quanto ricadente all’interno dell’area protetta SIC “Meandri del Fiume Ronco” e in contrasto sia con la pianificazione provinciale sia con le misure di conservazione regionali.
Inoltre ho chiesto che venga trasferita in tempi brevi l’attività di lavorazione inerti presente da ormai troppo tempo all’interno dell’area protetta, le cui lavorazioni, come ben evidenziato nello studio di incidenza, arrecano grande disturbo alla componente naturalistica e paesaggistica, precludono il mantenimento dell’assetto delle Reti Ecologiche e compromettono la sopravvivenza stessa delle specie presenti.
Sono soddisfatta che l’Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale Barbara Lori, rispondendo alla mia interrogazione, abbia preso l’impegno di approfondire la questione. La previsione del polo estrattivo di Magliano all’interno di un’area protetta, quale è appunto il Sito di Interesse Comunitario SIC “Meandri del Fiume Ronco”, è incompatibile con la normativa regionale in vigore, la quale vieta espressamente l’attività estrattiva in tali aree sottoposte a tutela. Inoltre il polo estrattivo di Magliano non sarebbe presente nel Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) della Provincia di Forlì-Cesena, come evidenziato dallo stesso Ente in una riserva inviata al Comune di Forlì.
Come Verdi-Europa Verde ribadiamo infine la richiesta che l’attività di lavorazione inerti, presente ormai da troppo tempo all’interno dell’area protetta, venga al più presto trasferita altrove in quanto arreca grande disturbo alla componente naturalistica e paesaggistica, preclude il mantenimento dell’assetto delle Reti Ecologiche e compromette la sopravvivenza stessa delle specie presenti.