Dichiarazione di Silvia Zamboni e Paolo Galletti, coportavoce dei Verdi/Europa Verde dell’Emilia-Romagna.
L’annuncio odierno della formazione di un Gruppo Verde in Parlamento, dopo 13 anni di assenza, è una notizia che ci riempie di soddisfazione e che merita attenzione anche all’esterno della comunità verde, tanto più in questa fase di intensi riposizionamenti delle forze politiche a seguito della nascita del governo Draghi e perché, grazie alle risorse europee del Next Generation EU, l’Italia ha l’occasione concreta di avviare la transizione ecologica chiesta a gran voce dai giovani della “generazione Greta” e imposta dall’emergenza climatica. E’ sulla transizione ecologica che va impostata la ripresa post-pandemia del Paese.
Per questo l’iniziativa annunciata da Rossella Muroni di dar vita ad un gruppo parlamentare Verde, che vedrà l’adesione di altri parlamentari, tra cui Lorenzo Fioramonti e Alessandro Fusacchia, portatori di una robusta cultura ambientalista e dei diritti civili, ci riempie di speranza rispetto al decollo del progetto di Europa Verde di aprirsi ad altri mondi politici ed essere il catalizzatore di una forza ecologista in grado di tradurre in proposte concrete e competenti l’obiettivo del Green Deal italiano. Europa Verde vuole dare voce in politica alle istanze dei mondi della produzione e del lavoro che hanno imboccato la strada della conversione ecologica. È quindi il primo passo che va nella direzione, da noi sempre auspicata e sostenuta con forza dai Verdi europei ai quali siamo affiliati, dell’allargamento della Casa Verde ad altri rappresentanti ecologisti presenti nelle istituzioni. Un processo che in parallelo dovrà proseguire necessariamente con un sempre maggiore radicamento dei Verdi/Europa Verde nella società e nei territori, e di apertura verso il mondo delle associazioni ambientaliste, i giovani dei Fridays for Future e di Extinction Rebellion, le Comunità Laudato Si’ e altre realtà religiose di ispirazione ecologista, le forze civiche e politiche che hanno il proprio baricentro nel connubio di giustizia climatica, giustizia generazionale e giustizia economica e sociale.
È la strada che abbiamo perseguito in Emilia-Romagna e che ci ha portati a rientrare nell’Assemblea legislativa regionale dopo dieci anni di assenza. Ed è la strada che vogliamo percorrere anche in occasione delle prossime elezioni comunali a Bologna, Rimini e Ravenna per radicare nelle istituzioni e nella società le nostre proposte di svolta verde e di transizione ecologica ed energetica equa e socialmente sostenibile.