Al momento stai visualizzando IN PIAZZA PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA: NO FONTI FOSSILI, SÌ RINNOVABILI

Le devastazioni e gli allagamenti di questi giorni causati da piogge torrenziali che hanno fatto seguito a mesi di siccità estrema dovrebbero aver aperto gli occhi anche ai più ostinati negazionisti: i cambiamenti climatici sono già in corso. Bisogna quindi accelerare la fuoriuscita dall’era fossile, e non continuare ad investire su queste fonti.

Non è di rigassificatori in funzione per 25 anni – per di più sostenuti da sussidi di fonte governativa – che ha bisogno il nostro Paese. Nell’inverno appena trascorso abbiamo addirittura esportato gas all’estero. L’Italia invece deve e può diventare l’hub delle rinnovabili, altro che hub europeo del gas come invece vuole il governo Meloni.

Sono queste le considerazioni condivise con Paolo Galletti (con me co-portavoce regionale di Europa Verde) alla base della nostra adesione alla manifestazione  “Per la giustizia climatica”, indetta da Rete Emergenza Climatica dell’Emilia-Romagna, Rete No rigassificatori No gnl e Campagna per il clima fuori dal fossile, in programma domani a Ravenna.

Proprio a Ravenna, negli anni ’80, grazie anche ai Verdi si scelse di non fare la prevista centrale a carbone e di alimentarla invece a gas metano (meno inquinante), come avvio della transizione energetica verso l’uso delle rinnovabili che allora in Italia compivano i primi passi. A quarant’anni di distanza le rinnovabili sono tecnologicamente più che mature ed economicamente più convenienti dei fossili visto che sole e vento li abbiamo gratis. Invece si continua a puntare sulle fonti fossili, accelerando le procedure autorizzative come nel caso del rigassificatore,  mentre per il parco eolico di Rimini e quello eolico-solare di Ravenna si è ancora in stand-by.

Oggi più che mai come Verdi diciamo “Non fossilizziamoci”: Ravenna deve liberarsi dalla dipendenza dall’economia Oil&Gas dettata dall’Eni. Ora è possibile completare la transizione energetica iniziata 40 anni fa e voltare definitivamente pagina grazie alle fonti pulite e rinnovabili, guardando alla Germania, prima potenza in Europa, che al 2030 vuole produrre l’80% di energia da rinnovabili!

In questo contesto, giudichiamo molto grave la decisione dell’ultima ora della Questura di modificare il percorso del corteo, facendolo scorrere in strade secondarie e con il divieto di concludersi in Piazza del Popolo. Una decisione che assume i connotati di una esplicita prevaricazione del diritto a manifestare.

Avere paura di chi sostiene sole e vento è però anche dimostrazione di arretratezza culturale e di grande miopia politica. Come Verdi, oggi come ieri e come domani continueremo a batterci per le tecnologie a zero CO2 e zero inquinanti atmosferici. Ce lo chiedono l’emergenza climatica, la nostra salute, il futuro delle nuove generazioni. A domani a Ravenna!!!

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.