Quando la realtà supera la fantasia horror: c’è una storica impresa bolognese che ha in pancia ordinativi per 700 bus ma che non può produrli perché è indebitata. Ma se non li produce, l’indebitamento non può che aumentare.
Mi riferisco a Industria Italiana Autobus, l’ex BredaMenariniBus, oggi controllata da Invitalia, Leonardo e Karsan, il cui futuro è a rischio. Molto dipenderà dall’incontro di domani con il governo per garantirne la prosecuzione dell’attività produttiva. L’Impresa si trova oggi in una situazione paradossale: ha in portafoglio 700 ordini che però non può evadere a causa della situazione debitoria che impedisce di acquisire sul mercato materiali e componenti per produrli. Con gli stabilimenti produttivi che hanno sede a Bologna (quartier generale dell’impresa) e Flumeri (Avellino), l’azienda ha portato alla produzione di oltre 30.000 autobus, contribuendo così a scrivere la storia del trasporto pubblico su gomma, dai primi decenni del Novecento fino ad oggi.
Avendo saputo da fonti sindacali la notizia che domani, primo marzo, presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy si terrà un incontro con sindacati e vertici dell’Azienda, ho ritenuto quindi opportuno mantenere alta l’attenzione su questa vertenza e interrogare la Giunta per sapere se la Regione sia stata coinvolta in questo confronto e qual sia, a sua conoscenza, l’orientamento attuale dei soci di Impresa Italiana Autobus in merito alla ricapitalizzazione dell’impresa, per garantirne la prosecuzione dell’attività produttiva a fronte delle centinaia di ordini in portafoglio e, di conseguenza, l’uscita dall’attuale situazione debitoria che, più tarda la ricapitalizzazione e più aumenta.
Nel mio intervento in Aula ho espresso soddisfazione per la risposta del sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, il quale ha confermato il ruolo attivo della Regione che ha portato alla convocazione dell’incontro in programma domani a ministero. Europa Verde condivide l’impegno della Giunta che, attraverso l’assessore Colla che parteciperà al confronto con il governo, ribadirà la necessità che Leonardo e Invitalia sblocchino le risorse finanziarie per far fronte al portafoglio ordini di 700 autobus (il più alto potenziale produttivo del Paese di mezzi ibridi, elettrici e a idrogeno), scongiurando il rischio di consegnare le commesse e il mercato ai grandi produttori esteri e salvaguardando un asset industriale strategico per il Paese e i posti di lavoro di tante lavoratrici e lavoratori.
In una fase storica in cui il Trasporto pubblico è sempre più strategico per la transizione ecologica, sarebbe imperdonabile perdere l’unica azienda italiana a capitale pubblico che produce autobus, un settore che beneficerà degli investimenti del Pnrr per l’acquisto di 3500 autobus da parte dei Comuni. È una vertenza quindi strategica non solo per la comunità bolognese, per la presenza a Bologna di uno dei due stabilimenti produttivi, ma per tutto il Paese. Per questo ho auspicato che sia sostenuta da tutte le forze politiche presenti nell’Assemblea legislativa.
Qui il testo dell’interrogazione: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2023/02/2302-QT-IIA-def.docx