🚨 Oggi con una seconda interrogazione sono tornata ad occuparmi della vendita, a un’immobiliare privata, dell’area di altissimo valore ambientale nota come Ortazzo e Ortazzino nel #ParcodeltadelPo in provincia di #Ravenna. Una vicenda dai contorni surreali che ha avuto ampio riscontro mediatico in questi giorni e su cui non intendo abbassare la guardia.
🟢 Con l’interrogazione odierna sollecito la Giunta regionale a riclassificare la zona C dell’area venduta portandola in fascia B per aumentarne i vincoli di tutela.
👉🏼 I 500 ettari acquistati dall’immobiliare, anziché dall’Ente Parco Delta del Po, sono infatti suddivisi in tre zone, denominate con la classificazione A, B e C, che prevede protezioni differenti, via via meno stringenti. 71 ettari sono in zona A denominata “a protezione integrale”, 340 ettari in zona B denominata “a protezione generale” e 72 ettari in zona C denominata a “protezione ambientale”, un grado di tutela meno stringente delle zone A e B. Considerata la rigenerazione degli habitat e degli ecosistemi a seguito del totale abbandono durato oltre 50 anni, i presupposti per l’upgrade da C a B secondo Europa Verde ci sono.
🟢 L’altra richiesta rivolta alla Giunta è di esaminare nel dettaglio la regolarità procedimentale della compravendita tra le due immobiliari coinvolte, al fine di valutare se ci siano gli estremi per impugnare la vendita e dotare il Parco delle risorse necessarie ad esercitare il diritto di prelazione. L’unica garanzia di tutela e valorizzazione dei 500 ettari di Ortazzo e Ortazzino è infatti metterli in mano pubblica.
👉🏼 L’interrogazione che ho depositato il 10 agosto punta invece a fare chiarezza sui retroscena, i motivi e le responsabilità del mancato acquisto dell’area #Ortazzone e #Ortazzino da parte dell’Ente Parco.
#EuropaVerde ringrazia ancora una volta @italianostra_associazione per aver portato alla luce questa vicenda.
Con la speranza che sia di monito perché in futuro fatti simili non si ripetano più.
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