“Invisibile” espone le foto di 45 fotografe italiane dell’Associazione Donne Fotografe (presieduta da Patrizia Pulga), che hanno saputo dare visibilità a tante forme di invisibilità: l’Alzheimer che spegne le persone, catturato nella mano tremante, in dissolvenza, della mamma della fotografa; il carcere, a cui la detenuta, fotografata con carta e penna, per essere reagisce scrivendo; il materasso sul marciapiedi del clochard che non si vede; il corpo fasciato fino a coprire la testa della donna che esiste socialmente come corpo ma non come pensiero; il ragazzo con sindrome down al lavoro nella fabbrica belga che occupa solo disabili; il viso sorridente dell’immigrata scontornato sullo sfondo di una carta d’identità italiana.
Tante le suggestioni di questa mostra: bella, originale, oltre che necessaria, in cui l’invisibile è declinato senza cadere nella trappola dello stereotipo. Non a caso la mostra ha debuttato al recente Festival della Filosofia a Modena accogliendo oltre 2700 visitatori.
In mostra a Bologna, nel quadriportico dell’Archiginnaio, sotto al celebre portico del Pavaglione, in Piazza Galvani. Ingresso libero
Nella foto sono con Maria Chiara Risoldi (psicologa e psicoterapeuta, presidente della Casa delle Donne per non subire violenza) e Marta Fin (ufficio stampa e volontaria delle Cucine Popolari), che insieme a Michele Giarratano (avvocato specializzato in diritti LGBT, dell’ Associazione Famiglie Arcobaleno) il 16 novembre hanno partecipato all’incontro pre-inaugurazione che ho avuto il piacere di moderare.