Mentre in Italia sfuma, in un clima di ulteriore indeterminatezza, la crisi di governo (rimandata solo alla prevedibile prossima puntata), le speranze di cambiamento a livello mondiale vengono dagli Stati Uniti. Oggi è il giorno di #JoeBiden.
I democratici di tutto il mondo ripongono grandi aspettative nel nuovo presidente degli Usa che oggi entrerà alla Casa Bianca. Biden ha già fatto sapere che come primi atti firmerà il rientro degli Stati Uniti negli accordi di Parigi per la lotta al cambiamento climatico e nell’Organizzazione mondiale della sanità. Abolirà il cosiddetto Muslim Ban con cui Trump vietò l’ingresso negli Usa da molti Paesi, prevalentemente di religione islamica. Renderà obbligatoria la mascherina in tutti gli edifici pubblici federali e sui mezzi di trasporto che collegano tra loro i cinquanta stati che compongono gli Usa. Inoltre, prolungherà il blocco degli sfratti per aiutare coloro che hanno perso lavoro e reddito, e concederà un’ulteriore proroga ai pagamenti degli interessi sui prestiti d’onore per gli studenti universitari. Sul piano delle politiche migratorie ordinerà alle agenzie federali, da cui dipende il controllo delle frontiere, di agevolare la riunificazione dei figli minorenni con i genitori dai quali sono stati brutalmente separati durante le retate di migranti clandestini. Sono con tutta evidenza decreti esecutivi che sanciranno un radicale cambio di rotta rispetto alle scelte di Trump.
Anche da parte di noi ecologisti le aspettative sono alte. Sotto trovate le mie considerazioni, pubblicate su Il Fatto Quotidiano, sul nuovo inquilino della Casa Bianca e sul suo programma di lotta ai cambiamenti climatici.