In Italia sono in corso procedure per l’autorizzazione di 120 nuovi impianti che usano combustibili fossili. Si tratta di centrali a gas per circa 12 GW di nuova potenza, nuovi rigassificatori, nuove condotte per metanodotti e trivellazioni (fonte: dossier “L’Italia fossile” di Legambiente).
In Italia sono 500 i progetti di energia rinnovabile bloccati dalla burocrazia e in attesa di autorizzazione da parte della Commissione ministeriale VIA-Valutazione di Impatto Ambientale (fonte: Alleanza per il fotovoltaico).
Con una crescita di 700.000 nuovi posti di lavoro nel 2021, nonostante il Covid e la crisi energetica, l’occupazione mondiale delle energie rinnovabili ha raggiunto 12,7 milioni di persone. (Fonte: Irena-Ilo).
I primi due dati evidenziano al di là di ogni dubbio le fortissime contraddizioni che nel nostro Paese bloccano la strada della transizione energetica ed ecologica: a parole, soprattutto in campagna elettorale, sembra che la vogliano fare tutti; i fatti, però, vanno in direzione opposta e sono impietosi.
Il terzo che non basta nemmeno ribadire che le energie rinnovabili generano sviluppo sostenibile e occupazione qualificata per riuscire ad invertire rapidamente una rotta tratteggiata ancora in Italia dalle lobby delle fonti fossili o dai nuovi aspiranti stregoni di quel nucleare pulito di quarta generazione che esiste solo nei disegni su carta e nelle dichiarazioni di qualche forza politica ignorante in materia e impegnata solo a raggranellare qualche voto.
Mentre la Germania si è data l’obiettivo dell’80% di elettricità da fonti rinnovabili al 2030, la mappa dell’Italia fossile di Legambiente ci dice, al contrario, che il nostro Paese è lanciato verso una transizione energetica basata…sul gas fossile, con il rischio di perpetuare la nostra dipendenza dal metano per i prossimi 25 anni, visto che anche il rigassificatore di Ravenna dovrebbe sostare nelle acque marine proprio per tutto questo periodo, grazie a un contributo pubblico di 30 milioni di euro l’anno per 20 anni stabilito con il decreto dal governo Draghi sull’impiego dei rigassificatori.
L’unica proposta seria per un’Italia Verde e Giusta è la nostra: accelerare la transizione energetica fuori dalle fonti fossili per archiviarle definitivamente; spingere sull’efficienza energetica per ridurre i consumi, perché l’energia più pulita è quella che non consumiamo; mettere il contrasto al global warming in cima alle priorità della politica e approvare subito piani nazionali e regionali di adattamento ai cambiamenti climatici per prevenire e fare fronte agli effetti della crisi climatica già in atto: siccità, fenomeni meteo estremi, alluvioni.
Lo abbiamo ribadito anche ieri, coerentemente, nelle piazze e nelle strade dove hanno manifestato i giovani dei Fridays For Future, e lo facciamo oggi, ad un giorno dal voto. Non abbiamo cambiato idea per convenienze politiche, anzi….E staremo sempre dalla parte della #SvoltaVerde