Oggi sono tornata a occuparmi dei ritardi e disservizi del trasporto ferroviario con un’interrogazione presentata in Commissione Ambiente e Mobilità per sollecitare la Giunta a ripristinare il mese di abbonamento gratuito per i #pendolari quale misura di risarcimento dei continui disagi e disservizi che subiscono.
In più di un’occasione sono intervenuta come capogruppo di Europa Verde in Assemblea legislativa non solo per evidenziare il problema del Tpl su ferro, ma anche per promuovere investimenti a favore della “cura del ferro” considerata l’importanza del trasporto ferroviario nel ridurre la congestione del traffico nelle nostre città, l’inquinamento atmosferico e le emissioni dei gas climalteranti. Purtroppo, i problemi per i pendolari del ferro permangono, limitando così l’attrattività del treno come alternativa all’auto privata.
Dal rapporto Pendolaria 2024 sullo stato del trasporto ferroviario in Italia pubblicato a febbraio da Legambiente risulta che tra le dieci linee peggiori c’è la Bologna-Ravenna. Tra gennaio e giugno 2023 sulla tratta Bologna-Rimini via Ravenna circa un treno su cinque ha subito ritardi mentre il 10% è stato soppresso. In rapporto al numero di passeggeri trasportati, la direttrice Bologna-Ravenna è quella che causa maggiori disagi ad un maggior numero di persone. Un’altra linea che registra numerosi disservizi è la Bologna-Porretta, oggetto di una mia recente interrogazione in Assemblea legislativa regionale. I lavori di interramento stanno penalizzando anche la Bologna-Portomaggiore.
Negli anni 2008, 2010, 2012, 2013 e 2016, come forma di risarcimento è stato riconosciuto ai pendolari un mese di abbonamento gratuito, come previsto dalla Legge regionale n. 30 “Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale”.
Dal 2017 tale rimborso non è stato più erogato. Ma i disservizi che penalizzano gli abbonati sono proseguiti e sono ben noti. In due incontri svolti in Regione è stato l’assessore regionale Andrea Corsini a ribadire ai vertici regionali di Trenitalia-Tper e Rfi la necessità di dare risposte concrete ai viaggiatori delle linee Bologna-Ravenna e Bologna-Porretta. Oltre a chiedere il risarcimento del costo dei biglietti a chi, in questi ultimi mesi, ha subito gravi ritardi o cancellazioni dei treni, Corsini ha annunciato la disponibilità della Regione ad affiancare i pendolari in una eventuale class action.
Nella risposta alla mia interrogazione l’assessore Corsini ha spiegato che, a seguito di una delibera dell’Autorità di regolazione del trasporto, oggi non è più la Regione bensì sono le imprese ferroviarie che devono riconoscere un indennizzo ai titolari di abbonamento. Una motivazione che non ritengo però né sufficiente né soddisfacente perché, anche se nel 2017 è cambiato il contesto normativo, visto che i disservizi invece sono continuati e continuano, il rimborso ai pendolari andava e va comunque garantito, anche facendo pressioni sulle aziende di trasporto. Non a caso la richiesta del ripristino del rimborso mi era giunta dal Comitato di pendolari Crufer.
Spero quindi che, fino a quando purtroppo continueranno i disagi, la Regione si attivi per far ripristinare il mese di abbonamento gratuito.
Anche di questo si parlerà sabato mattina all’incontro dal titolo ‘MUOVERSI IN #APPENNINO: un diritto in bilico tra progetti faraonici e servizi scadenti’ che si terrà a Sasso Marconi (Bologna), in Sala Giorgi, in via del Mercato 13, alle 10.30. L’incontro sarà anche un’occasione per confrontarsi con il candidato a Sindaco di Sasso Marconi, Roberto Parmeggiani.
Insieme a me e a Parmeggiani interverranno Valerio Giusti del COMITATO PER LA FERROVIA PORRETTANA e Marco Tamarri di Un Altro Appennino è Possibile.