Buon #Pride a chi oggi sfilerà per le strade di #Bologna per reclamare, ancora una volta, diritti della persona uguali per tutte e tutti e le necessarie tutele contro ogni forma di discriminazione e violenze di genere.
Come Verdi/Europa Verde siamo e saremo, come sempre, al loro fianco. Perché l’amore non discrimina mai, e mai va discriminato o stigmatizzato se esce dalla cornice delle relazioni eterosessuali. Estendere diritti è un gesto di progresso e di civiltà, ci guadagniamo tutti e non ci perde nessuno.
In questi giorni infuriano polemiche e distinguo sulla leggeZan. Come Verdi preferiamo guardare alle esperienze più avanzate d’Europa, non a quegli Stati – Ungheria in testa – che stanno regredendo verso forme autoritarie e discriminatorie. L’Europa è nata come patria estesa dei diritti civili: chi se ne discosta non può farlo senza conseguenze.
La storia dei Verdi è fatta di grande impegno per i diritti della persona, oltre che per la tutela di salute e ambiente. Per questo, oggi, tra i tanti attivisti e militanti ambientalisti impegnati nel movimento LGBTI, voglio ricordare Marcella Di Folco, la prima trans al mondo eletta consigliera comunale. Ero assessora all’Ambiente del Comune di Bologna quando Marcella – indimenticabile principe Umberto nel film Amarcord prima di diventare Marcella – sedeva nei banchi del gruppo consiliare dei Verdi di Bologna nella cui lista era stata eletta nel 1995. Ho così potuto conoscere la sua generosità e acume politico, oltre all’autonomia di giudizio e la determinazione con cui affrontava le battaglie.
Ieri il Comune di Bologna le ha intitolato un’area del giardino di Villa Cassarini, nel quartiere Porto-Saragozza. Un luogo fortemente simbolico: in quel parco si trova infatti un monumento dedicato alle vittime omosessuali del nazismo e del fascismo, in forma di quel triangolo rosa che gli internati omosessuali nei lager portavano cucito sulla divisa.
Grazie di cuore al Comune di Bologna per aver onorato la memoria di Marcella Di Folco. La ricordiamo sempre con grande affetto, rispetto e gratitudine per i suoi insegnamenti e il suo impegno per i diritti di tutti, per l’ambiente e per le persone emarginate e stigmatizzate come “diverse”. Ci auguriamo che la scelta del Comune di Bologna possa contribuire a far diventare la storia di impegno di Marcella un patrimonio comune di tutta la città.
Buon #Pride 2021