“In linea generale il PRIT (PIANO REGIONALE INTEGRATO DEL TRASPORTI) 2025 è un piano che si innesta in uno stato dell’ambiente decisamente critico a livello generale e locale e in un quadro di cambiamento rapido di tutti i determinanti economici, tecnologici e sociali del sistema dei trasporti. Per di più si tratta di un piano con un orizzonte assai breve, dato che al 2025 mancano oggi solo 6 anni.
In questo contesto il mandato politico della “continuità” con il PRIT del 1998, che comporta il completamento dell’impianto infrastrutturale pensato più di 20 anni fa, appare fortemente discutibile e contraddittorio.
Il PRIT 2025 afferma infatti di voler essere lo snodo del passaggio dalle politiche tradizionali, basate sullo sviluppo infrastrutturale, e le politiche del futuro basate sull’innovazione delle tecnologie e dei comportamenti e su politiche ambientali capaci di rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici.
Occorre osservare che le nuove opere stradali e il forte potenziamento della grande rete autostradale esistente legittimati dal PRIT continueranno per decenni ad avere effetti “frenanti” proprio rispetto al cambiamento di paradigma che pure il PRIT 2025 ritiene necessario.
Chiediamo quindi che il PRIT 2025 rimuova il criterio della “continuità” e imbocchi davvero la strategia di cambiamento”.
E con queste frasi che si aprono le osservazioni al Prit – depositate a norma di regolamento regionale dalla Federazione dei Verdi dell’Emilia Romagna – il 16 settembre scorso.
Critiche e proposte di modica che rispondono alla medesima esigenza, ovvero l’urgenza di rispondere in maniera coerente al cambiamenti climatico, che richiede di concentrare gli investimenti sulla mobilità sostenibile: dalla “cura del ferro”, alla mobilità condivisa elettrica del car sharing e dello scooter sharing, a interventi per la mobilità ciclistica che mettano in sicurezza e agevolino la vita e la salute di chi si sposta in bicicletta.
L’Emilia Romagna oggi è la terza regione in Italia (dopo Piemonte e Toscana) per indice di motorizzazione: circa 630 veicoli ogni mille abitanti, comprensivi di neonati, bambini, non patentati e persone che non possiedono l’auto. Un trend da invertire, seguendo l’esempio delle regioni del nord Europa in linea con le perfomance economiche di Emilia Romagna, ma molto più avanti sul percorso di demotorizzazione e di realizzazione di un sistema di trasporto pubblico che rappreesenta davvero un’efficace e confortevole alternativa all’uso del mezzo privato.
Le osservazioni al Prit sono state presentate dai Verdi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta il 21 settembre, alla quale ho partecipato insieme a Paolo Galletti e Sauro Turroni
A questo link le Osservazioni integrali Osservazioni_PRIT2025_complete
A questo link la sintesi presentata alla stampa il 21 settembre
CONFERENZA STAMPA sintesi osservazione PRIT