Al momento stai visualizzando MALTEMPO IN EMILIA-ROMAGNA, TORNA LA PAURA ALLAGAMENTI

Torna la paura tra i cittadini e le cittadine dell’Emilia-Romagna per l’ondata di #maltempo che si è abbattuta sulla regione e per i diffusi #allagamenti che sono stati segnalati in tutto il territorio con particolare intensità in Romagna e nel bolognese, dove infatti domani chiudono le scuole: dalla Città metropolitana di Bologna alle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Impossibile non tornare con la mente alle immagini e ai ricordi drammatici del maggio 2023 che ha segnato le vite di molti concittadini, tanto che la presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, #IrenePriolo, ha diffuso una nota rassicurante che non siamo di fronte a un’emergenza meteo paragonabile a quella dell’anno scorso anche se è “comunque un evento importante, soprattutto su un territorio che ha delle fragilità e soprattutto in ambito appenninico proprio alla luce dell’evento del 2023. Le condizioni del territorio sono infatti un po’ più esposte, soprattutto in Appennino, di quello che erano un anno fa”.

📌 In questo clima di allerta ho trovato interessante il monito e le dichiarazioni odierne del #presidente dell’#Ordine dei #geologi dell’#EmiliaRomagna #ParideAntolini, che ha fatto una riflessione sul ruolo della rete di scolo secondaria nei diffusi allagamenti di queste ore. Allagamenti che secondo lui non deriverebbero dai fiumi in piena ma, appunto, dalla rete scolante secondaria non adeguatamente manutenuta.
👉🏽 Nella nota Antolini spiega che “nelle #campagne, in questi ultimi decenni, si è assistito ad una continua chiusura dei #fossi, alla loro sistematica eliminazione. La tecnica agronomica della #baulatura dei campi, cioè, realizzare un profilo convesso dei campi perimetrati da fossi, è stata abbandonata. Lo scopo della baulatura era prevenire la formazione di ristagni favorendo il deflusso verso una fitta rete di #scoline e #fossi di raccolta. Questo comportava un accumulo di acqua nei fossi paragonabile al quantitativo di una cassa di espansione, ora tanto invocata”.

👉🏽 Ma per aumentare i livelli di #produttività dell’#agricoltura – prosegue Antolini – oggi il terreno viene livellato per semplificare il lavoro con l’effetto di eliminare scoline e fossi, quindi riducendo la capacità di accumulo di acqua nelle nostre campagne. La chiusura dei #fossi con la loro #tombinatura, osserva Antolini, rende sicuramente più fruibili i percorsi stradali, pedonali e ciclabili, “ma sotto la superficie topografica cosa succede? Un intasamento? Una rottura, una difficoltà nel deflusso? E chi lo vede? Ce ne accorgiamo quando il piano stradale si allaga”.
🆘 Peraltro, ricorda Antolini, queste situazioni devono ora reggere l’urto di piogge ‘nuove’, più intense e per brevi periodi, i cosiddetti eventi meteo estremi che sempre di più affliggono i territori più esposti agli effetti del #cambiamentoclimatico – e l’Italia è uno di questi. In conclusione, secondo il presidente dell’Ordine dei geologi è #inutile cercare di risolvere il problema “con il #solito #approccio #esclusivamente #ingegneristico e dando poca o nessuna importanza al #deflusso #naturale delle acque e del rispetto della geomorfologia naturale del #territorio”.

🟢🔴 Come si evince dalle autorevoli parole di Antolini, la corretta gestione dei corsi d’acqua e del territorio fino ai fossi e alle scoline è fondamentale per fare fronte alle piogge sempre più tropicalizzate che scaricano in poco tempo enormi quantitativi d’acqua. Nell’#alluvionedelmaggio2023 in tre giorni è piovuto l’equivalente della quantità d’acqua consumata in un intero anno per tutti gli usi idrici moltiplicata per tre. Per questo come #VerdiAVS siamo soddisfatti che Michele De Pascale abbia capito che bisogna cambiare la gestione dei corsi d’acqua e che condivida con noi la necessità di rivederla in chiave di #bacino #idrografico.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.