Nell’ambito del progetto europeo CAPsizing di Kyoto Club, che intende promuovere la visione e la sensibilità a favore di una nuova Politica agricola comunitaria amica dell’ambiente e resiliente rispetto ai cambiamenti climatici, all’incontro presso l’Istituto Agrario Calvi di Finale Emilia ho parlato di mense scolastiche biologiche, un’esperienza partita per la prima volta in Europa nel 1986 a Cesena (vedi in questo blog l’articolo).
L’agricoltura convenzionale, che impiega pesticidi e fertilizzanti di sintesi chimica, e che ha goduto fino ad oggi dei maggiori finanziamenti, è al contempo concausa dei cambiamenti climatici e vittima degli eventi meteo estremi, che stanno mettendo a dura prova anche i redditi degli agricoltori. Al posto dei megallevamenti, che violano il benessere animale e abbassano la qualità nutrizionale di carne e derivati del latte, bisogna tornare agli allevamenti di piccola-media taglia, dove, ad esempio, le deieizioni sono utilizzate sui campi come fertilizzante e per produrre biogas con cui coprire il fabbisogno elettro-termico delle aziende agricole. Ci guadagnano l’ambiente, il benessere degli animali e la nostra salute.
La nuova PAC europea dovrà tenere conto della necessità di contrastare i cambiamenti climatici anche in agricoltura, finanziando le pratiche colturali davvero sostenibili.