Ho presentato oggi un’interrogazione in Commissione territorio, ambiente e mobilità per chiedere alla Giunta regionale chiarimenti sulla moria di centinaia di pesci, principalmente cefali, avvenuto il 1° febbraio 2022, verso le ore 14.00, sul canale Candiano, a Marina di Ravenna. La notizia è stata riportata da alcuni quotidiani locali e segnalata anche da Graziella Bacchilega e Gian Luca Baldrati, co-portavoce di Europa Verde Ravenna.
Il primo febbraio 2022, raccogliendo le testimonianze oculari di alcune persone che si trovavano nei pressi del canale Candiano, i due portavoce di Europa Verde Ravenna Graziella Bacchilega e Gian Luca Baldrati hanno segnalato ad Arpae e al Comune di Ravenna la moria di pesci avvenuta verso il ponte mobile del canale.
Successivamente, anche a seguito dell’odore nauseabondo avvertito dai cittadini, i giornali locali avevano attribuito la moria di pesci al cedimento, in alcuni tratti, dell’impianto fognario comunale. Raccogliendo le preoccupazioni dei residenti, Europa Verde ha depositato immediatamente un’interrogazione per chiedere alla Giunta di verificare se fossero stati effettuati, da parte dei tecnici di Arpae e del Comune di Ravenna, prelievi di acqua e di pesci e, in caso affermativo, se fossero disponibili i risultati delle analisi, con indicazione delle eventuali sostanze responsabili della moria. Inoltre, abbiamo chiesto se l’inquinamento delle acque fosse imputabile al malfunzionamento o alla scarsa manutenzione di alcuni tratti dell’impianto fognario comunale.
Oggi è arrivata in Commissione la dettagliata risposta dell’assessora Irene Priolo che mi ha lasciata soddisfatta. L’assessora Priolo ha confermato che le verifiche sono state eseguite da Arpae e che non è stato rilevato alcun tipo di problematicità relativa agli impianti fognari. In particolare, dalle analisi condotte, è risultato che la moria dei pesci è stata causata da una parassitosi, un fenomeno episodico le cui cause non sono necessariamente da ascrivere a fenomeni di inquinamento di carattere locale, bensì alla scarsità di precipitazioni che ha caratterizzato il periodo in questione. Questo fenomeno potrebbe aver favorito la formazione di sacche di acqua stagnante all’interno delle quali potrebbero essersi innescati fenomeni anossici sul fondo, all’origine della moria di pesci. Per quanto riguarda i cattivi odori avvertiti dalla popolazione, anche questi sono stati attribuiti all’assenza di precipitazioni e alla bassa marea che avrebbero scoperto i tubi delle condotte di scarico liberando i miasmi.