Al momento stai visualizzando Muore ragazzo in stage: non siamo un paese per giovani

Ancora una volta la cronaca ci sgomenta e ci lascia senza parole. Non si può morire a 18 anni, schiacciati da una lastra di metallo, mentre si sta facendo uno stage in una fabbrica, come è accaduto ieri a Giuliano, in un’impresa in provincia di Venezia. Giuliano purtroppo non è il primo giovane a perdere la vita nel corso del percorso scuola-lavoro. Condivido il dolore dei suoi familiari e la rabbia degli studenti medi che si sono subito mobilitati per protestare contro questi stage che si svolgono senza adeguate condizioni di sicurezza e appaiono semmai un altro strumento di sfruttamento del lavoro giovanile piuttosto che un percorso formativo.

Ancora una volta non resta che fare un’amara constatazione: non siamo un Paese per giovani. L’Italia ha il record di Neet: sono oltre 3 milioni i giovani tra i 15 ei 34 anni che non studiano o non lavorano. Già il fatto che per la statistica si sia giovani fino a 34 anni di età la dice lunga sulle opportunità di accesso al mercato del lavoro! Ogni passo verso l’aumento dell’occupazione giovanile va fatto con la massima attenzione: uno stagista è uno stagista, non possiamo trasformare questi ragazzi in manodopera impreparata a rischio e a basso costo.

Quello dei giovani è un tema centrale per il futuro del Paese, dovrebbe essere prioritario nell’agenda di ogni forza politica e al centro del dibattito in vista delle elezioni del 25 settembre. Invece di scagliarsi contro gli immigrati che cercano opportunità di vita nel nostro Paese, bisognerebbe fermare l’emorragia di ragazze e ragazzi laureati che abbandonano l’Italia perché all’estero trovano migliori opportunità reddito e la valorizzazione della loro preparazione. Li formiamo nelle nostre Università e li regaliamo ad altri paesi. Ma vale anche per i giovani talentuosi, a prescindere dal titolo di studio, che lasciano l’Italia.. Intendiamoci: l’esperienza all’estero può essere una tappa formativa importante. Per me lo è stata: dopo la laurea in filosofia ho vissuto cinque anni a Berlino, un’esperienza che mi ha aperto una più ricca visione del mondo da tanti punti di vista. Il problema oggi è lo squilibrio tra l’opportunità all’estero e in Italia.

Al futuro dei ragazzi – che dovrebbe essere una priorità in questa campagna elettorale – l’Alleanza Verdi-Sinistra ha dedicato una sezione ad hoc del proprio programma, per non limitarci a parlare di giovani solo quando sono vittime di incidenti sul lavoro. Proponiamo, tra l’altro, l’introduzione di un salario minimo e l’abolizione di stage e tirocini gratuiti.

Qui il nostro programma per i giovani: https://bit.ly/3Du98ar

 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.