Oggi come Vice Presidente dell’@Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna e capogruppo di Verdi – Europa Verde Emilia-Romagna ho fatto parte della delegazione che nel carcere bolognese della Dozza, ha consegnato ai detenuti la pubblicazione “Codice ristretto”, un vademecum per aiutarli a conoscere i loro diritti, principalmente rispetto ai benefici di legge e alle misure di giustizia riparatoria alternative alla detenzione in prigione. Con noi il cardinale Matteo Zuppi e il presidente dell’Unicoi-Unione Comunità Islamiche Yassine Lafram.
Nel mio intervento ho sostenuto la necessità che le ore vissute in carcere vengano investite in percorsi di qualificazione professionale e in occupazioni lavorative per preparare il reinserimento nella società fin dal periodo in cui si sconta la pena. Solo così, dando speranza e offrendo percorsi concreti di riscatto personale, la pena diventa occasione di integrazione sociale e si evitano le recidive dei reati. Il sovraffollamento è un problema, certo, e forme di restrizione della libertà alternative al carcere possono aiutare a risolverlo, ma soprattutto a portare nel mondo, il mondo chiuso dalle mura del carcere. I 57 detenuti suicidi da inizio anno in Italia ci gridano la disperazione di chi si sente privo di prospettive e speranze.
Nel video le mie impressioni ricavate dalla visita e due brevi interviste al garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e alla fondatrice dell’associazione Chiusi Fuori, che tiene impegnati detenuti ed ex detenuti in attività esterne al carcere.
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