Al momento stai visualizzando NELLA GIORNATA DEL SUOLO, BILANCIO PREOCCUPANTE SU ASFALTO E CEMENTO

Oggi è la Giornata mondiale del suolo. Due le considerazioni per me importanti da fare.

La prima si aggancia al dato, drammatico, sul consumo di suolo in Italia che viaggia alla velocità di 2 metri quadri al secondo col risultato di 21.500 km quadrati di suolo cementificato, dei quali 5.400, una superficie pari alla Liguria, sono occupati da edifici. Questi dati sono presenti nel Rapporto ISPRA 2022 sul consumo di suolo, dove si legge anche che nel 2021 abbiamo perso mediamente 19 ettari di suolo vergine al giorno. È il valore più alto degli ultimi 10 anni.
Mentre si consuma suolo vergine, nelle sole aree urbane si contano edifici non più utilizzati pari a 310 km quadrati, una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli messe insieme. Invece di attuare politiche abitative senza compromettere nuovi territori e nuovo suolo fertile, si preferisce continuare ad impermeabilizzarne nuove fette. Un danno enorme: si sacrifica suolo fertile e si interferisce con i processi di ricarica delle falde e di cattura e sequestro della CO2.

Lo confermano i dati del Cnr-Irpi: il suolo perso in Italia dal 2012 ad oggi avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, invece, non sono disponibili per la ricarica delle falde, con l’ulteriore conseguenza negativa che, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, aumentano la fragilità idrogeologica dei nostri territori.
Di fronte a questo bilancio, il WWF Italia lancia l’allarme e chiede una legge contro il consumo del suolo per voce del suo presidente Luciano Di Tizio, che ha dichiarato: “L’Italia è un paese fragile: oltre il 16% del territorio è in aree ad elevato rischio idrogeologico e sono 6 milioni le persone esposte, ovvero che vivono in aree di potenziale rischio alluvioni e frane”.
Per evitare il ripetersi di altri drammi come quello di Ischia, l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire in aree inidonee. E mettere comunque un freno allo sconsiderato consumo di suolo: nel 2021 abbiamo raggiunto il picco di cementificazione del territorio degli ultimi 10 anni”.

La seconda considerazione che desidero fare è rivolta al contenuto del secondo “Global Assessment on soil pollution” (Fao e Unep, 2021), un rapporto sull’inquinamento a livello mondiale del suolo, secondo il quale “l’analisi dei suoli agricoli in Europa ha dimostrato che l’80% contiene residui di pesticidi, con il 58% che presenta una mistura di varie sostanze”. I pesticidi più comunemente rilevati sono il glifosato con i suoi sottoprodotti e i fungicidi. Si tratta di dati in linea con le rilevazioni della “Compagnia del Suolo”. Delle altre 18 sostanze chimiche di sintesi ritrovate, ben cinque risultano revocate da anni, mentre quella più rilevata è stata il glifosato, comparsa in 6 campi su 12, fra quelli ad agricoltura convenzionale monitorati. Al secondo posto l’Ampa, un acido derivato dalla degradazione del glifosato, l’erbicida più usato al mondo, una sostanza che ha effetti nocivi sulla salute degli ecosistemi e su quella umana, sulla cui autorizzazione all’impiego la Commissione Europea deciderà ufficialmente entro metà dicembre.

Il consumo del suolo, così come il suo inquinamento, sono tra le più gravi minacce per la biodiversità, gli habitat naturali e la nostra stessa sicurezza, perché interferiscono con ecosistemi fondamentali per la nostra vita e lo sviluppo della nostra economia: lo strato superficiale del pianeta svolge funzioni importantissime, come accennavo sopra: dalle produzioni agricole al nutrimento degli allevamento, dalla regolazione del ciclo idrologico al controllo dell’erosione, dallo stoccaggio di carbonio alla rimozione di particolato e ozono dall’atmosfera, dalla disponibilità e purificazione dell’acqua all’impollinazione e alla regolazione del microclima.

Per tutti questi motivi, il WWF ha avanzato a Parlamento e Governo la richiesta di produrre una legge che si muova nella logica del ‘bilancio zero’ di consumo di suolo.
Nonostante nutra pochissime speranze nella capacità di questo Governo di promuovere e attuare politiche ambientali lungimiranti, mi unisco all’appello del WWF e con Europa Verde continuerò a battermi – come ho fatto con il mio Progetto di Legge per la promozione dei Distretti biologici e alcune mie risoluzioni presentate all’Assemblea Legislativa – contro il consumo di suolo, l’uso di pesticidi, in particolare glifosato e a favore dell’agricoltura biologica.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.