Oggi, nella #giornatamondialedellaterra, Cristina Guarda – Consigliere Regione Veneto di Europa Verde, ed io abbiamo unito le nostre voci per contrastare la obsoleta corsa alle fonti fossili. In un comunicato stampa congiunto abbiamo criticato duramente il via libera da parte del Ministero della Transizione ecologica a nuove trivellazioni per idrocarburi nel mare Adriatico all’altezza del Delta del Po.
L’esperienza negativa della subsidenza degli anni 50-60 a quanto pare non è servita a nulla. Rischiamo ancora una volta di incrementare la risalita del cuneo salino, causando abbassamenti del terreno fino a due metri, come avvenne pochi decenni fa a causa delle estrazioni, mettendo così a rischio attività agricole e turistiche.
Il #deltadelpo, Patrimonio dell’Umanità e Riserva di Biosfera MAB #UNESCO, merita il più alto livello di attenzione e la massima tutela possibile. Anziché continuare a trivellare in questa zona naturalistica unica, si deve investire nella qualità e nella promozione dell’offerta turistica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili, a partire dell’eolico offshore, andando a riutilizzare anche le vecchie piattaforme abbandonate.
Abbiamo ribadito anche la nostra opposizione all’impianto Eni per lo stoccaggio della CO2 che si vuole realizzare a Ravenna, un’infrastruttura che nasce in realtà per giustificare l’estrazione di gas metano, con la scusa di alimentare la filiera produttiva dell’idrogeno blu, ad alto impatto energetico e climatico.
Con Cristina ci uniamo quindi all’appello di tutti gli amministratori locali, indipendentemente dalla loro appartenenza partitica, che si oppongono con forza a nuove #trivellazioni e ai rischi ambientali e climatici che ne conseguono.
Diciamo “NO” a devastare quella che da molti è definita la Camargue italiana.
Con la mia collega stiamo anche lavorando congiuntamente per l’istituzione del Parco Delta che ricade entro i confini di Veneto ed Emilia-Romagna. E ci stiamo attivando nelle rispettive Assemblee legislative affinché i Presidenti di Veneto ed Emilia-Romagna agiscano in Conferenza Stato-Regioni e presso il Ministero per garantire la sospensione delle concessioni per nuove trivellazioni nel Delta del Po.
In Emilia-Romagna, rispondendo ad una mia interrogazione, la Giunta regionale ha già espresso la propria disponibilità ad istituire il Parco del Delta del Po. Ora sta al Veneto battere un colpo!