
Per Europa Verde la diga non risponde alle esigenze dell’agricoltura alle prese con lunghi periodi di siccità, né alla lotta al cambiamento climatico in atto, bensì alla “lobby del cemento”, con la prospettiva di occupare per quindici anni la Val d’Enza senza risolvere in quel periodo il problema della scarsità idrica, e lasciando di questo meraviglioso scenario, a fine lavori, solo un mesto ricordo.

Per i #Verdi la priorità va data alla conversione dei metodi di irrigazione dei cosiddetti prati stabili (che alimentano le mucche che producono il latte per il #ParmigianoReggiano), passando dai sistemi a scorrimento a quelli di irrigazione a pioggia. Secondo le analisi sull’irrigazione dei prati stabili effettuate dal Centro Ricerche Produzioni Animali (Crpa) di Reggio Emilia, passando dall’irrigazione a scorrimento all’irrigazione a pioggia i consumi idrici calerebbero fino al 75%, pur ottenendo produzioni quantitativamente identiche. Un risultato che, proiettato su tutta la superficie a prato nel parmense e nel reggiano, porterebbe al dimezzamento della domanda di acqua e renderebbe superflua la realizzazione di nuovi invasi.
