Le prime cantierizzazioni per la realizzazione del #Passante autostradale di Bologna partiranno entro la fine del 2022, mentre i lavori veri e propri inizieranno nel 2023 e dureranno 57 mesi: l’ha annunciato lo scorso 5 ottobre l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi.
Eppure, alla vigilia dell’imminente avvio dei lavori non è ancora noto l’esito del monitoraggio ambientale ante operam che era stato previsto nel Piano di monitoraggio approvato con il progetto del Passante.
Anche la petizione lanciata da Rete Civica Aria Pesa, sostenuta da 2300 firme, aveva chiesto la messa in opera di un più stringente monitoraggio dello smog e una valutazione di impatto ambientale e sanitario del Passante di Bologna. Richieste analoghe a quelle avanzate da Aria Pesa e trasmesse in una lettera inviata lo scorso febbraio alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Bologna, a cui hanno aderito la Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi e la Rete Emergenza Climatica Ambientale. Anche l’accordo dei Verdi di Bologna con il candidato Sindaco Matteo Lepore prevedeva che si procedesse a monitorare la situazione tramite l’installazione di centraline per valutare l’impatto del traffico “prima di qualsiasi ampliamento importante”.
Con l’interrogazione di oggi ho quindi voluto portare nell’Aula dell’Assemblea legislativa la voce dei cittadini bolognesi allarmati per il temuto incremento dell’inquinamento atmosferico causato dalla cantierizzazione del Passante e dall’inevitabile aumento del traffico a infrastruttura completata, al contrario del proponente e del Comune di Bologna che sostengono che questa infrastruttura ridurrà lo smog.
Il bacino padano, anche per le sue caratteristiche geomorfologiche, è una delle aree in Europa a più alto tasso di inquinamento atmosferico, con pesanti ripercussioni sulla salute di chi ci abita e quindi sulla spesa sanitaria. I dati emersi dallo studio del 2020 elaborato da CE Delft – Committed to the Environment che ha analizzato 432 città dei 27 paesi UE (e al quale per l’Italia ha collaborato attraverso Legambiente Onlus) evidenziano che il costo sociale (generato da ricoveri ospedalieri, perdita di benessere, impatti indiretti sulla salute e riduzione dell’aspettativa di vita) che grava ogni anno su Bologna a causa dell’inquinamento dell’aria ammonta a 658 milioni di euro, pari a 1.781 euro pro capite, e superiore di oltre il 25% alla media nazionale.
Della risposta che ho ricevuta dal sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi ho accolto positivamente la notizia che Autostrade per l’Italia ha presentato un piano di potenziamento della rete di monitoraggio che prevede l’installazione di nuove centraline lungo il tracciato. Ma ho espresso rammarico per il fatto che la rete potenziata non sia già operativa.
Auspico quindi che la collocazione delle nuove centraline avvenga il più rapidamente possibile in modo da fornire per tempo i dati sulla concentrazione di inquinanti nello scenario ante operam, dati particolarmente preziosi come base di riferimento per i monitoraggi successivi che verranno effettuati in corso d’opera e dopo l’entrata in esercizio del Passante, un’opera notoriamente contestata da Europa Verde per il rischio che faccia aumentare anziché diminuire la mole di traffico e di utenti, aumentando di conseguenza l’inquinamento.