Lo stop ricorrente del #PeopleMover conferma come fosse realistica e fondata l’opposizione dei #Verdi all’infrastruttura su monorotaia sin da quando nel 2006 fu siglato il primo accordo tra Comune di Bologna, Provincia e Regione Emilia-Romagna. I problemi della navetta che collega l’aeroporto Marconi alla stazione centrale, per chi come noi voleva coglierli, erano del tutto evidenti già in fase di progettazione e si stanno tragicamente confermando in questo primo anno di funzionamento del mezzo. A partire dall’eccessiva rumorosità che arreca palese disturbo ai residenti delle strade limitrofe alla monorotaia, proseguendo con la capienza insufficiente che porta al sovraffollamento della navetta, fino alle code e ai problemi di sostenibilità economica e di manutenzione. Problemi che hanno causato la sospensione del servizio per 9 giorni solo nell’arco dell’ultimo mese e mezzo.
A tutto questo si aggiunga il fatto che quello che nasceva per essere un progetto in Project Financing (almeno in parte, visti gli oltre 27 milioni di investimento della Regione) con la creazione della Marconi Express ha visto l’ingresso di Tper nella società concessionaria dell’opera, caricando così sul trasporto pubblico il rischio di perdite e disavanzo di gestione.
Apprezziamo il fatto che il sindaco di Bologna abbia inviato una diffida a Marconi Express. I problemi di sicurezza, funzionamento, rumorosità e scarsa capienza dell’infrastruttura tuttavia rimangono. Come Verdi/Europa Verde anche nel caso del collegamento tra stazione centrale di Bologna e aeroporto Marconi siamo ovviamente a favore dei mezzi di trasporto elettrici su ferro. Il People Mover, però, ci è da subito sembrato una risposta inadeguata. Proprio per questo avevamo sostenuto l’opzione di usare – per il collegamento – le stazioni del SFM e le linee ferroviarie già disponibili. Una scelta che sicuramente avrebbe consentito di contenere i costi.