Da mesi siamo esposti a una sorta di “bulimia comunicativa” sull’epidemia coronavirus. In questo mare di notizie (diffuse da fonti più o meno attendibili, e nei vari talk show a volte anche contraddittorie) è facile perdersi o confondersi.
A conferma di questo stato di cose, l’OMS-World Health Organization (WHO) già a febbraio denunciava una situazione definita di “infodemia”.
In Italia, oltre 300 ricercatori del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno sottoscritto un appello rivolto agli scienziati intervistati quotidianamente, perché si riconducano a un’informazione scientifica rigorosa e puntuale, non fuorviante e manipolabile a tutela del valore, dell’utilità e dell’indipendenza della scienza”, appello che condivido nello spirito e nel merito.
Per questo oggi ho depositato un’interrogazione alla Giunta per sapere a che punto sia l’esame delle domande inoltrate dai media che operano in Emilia-Romagna per accedere ai contributi che la Giunta ha stanziato in cambio della diffusione di sue campagne di comunicazione sull’emergenza sanitaria #COVID19. Nell’interrogazione chiedo anche se queste campagne siano pronte per essere diffuse.
Nell’attuale fase di ripresa spinta del contagio, una comunicazione chiara, affidabile ed efficace è più che mai strategica: per informare correttamente i cittadini sulle misure di contrasto e di prevenzione del contagio e sui comportamenti – come ad esempio lavaggio mani frequente, distanziamento e uso appropriato dei dispositivi di protezione – necessari per contribuire anche sul piano individuale a contenere l’epidemia.
Così si tutela la salute propria e quella collettiva.
Qui il testo dell’interrogazione: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2020/11/pannelli-fotovoltaici.pdf