C’erano anche i corpi di sette bambine e bambini tra le macerie della Stazione di Bologna dopo l’esplosione della bomba che – come recita il manifesto commemorativo dell’Associazione dei Familiari delle 85 persone decedute e dei 200 feriti – fu orchestrata dalla P2 di Licio Gelli, eseguita da esponenti della destra fascista e coperta dai depistaggi dei servizi segreti deviati.
Stamattina una toccante cerimonia nel giardino di Villa Torchi, a Bologna, come ogni anno ha ricordato anche le vittime più giovani dello stragismo piduista-fascista. I loro nomi sono impressi su una lapide che vuole mantenerne viva la memoria:
Angela, 3 anni; Luca, 6 anni; Sonia, 7 anni; Francesco, 14 anni; Manuela, 11 anni; Kai, 8 anni; Eckhardt, 14 anni. Ai due fratellini tedeschi il Quartiere Navile intitolerà una scuola primaria.
Domani, causa Covid, mancherà alla “Bologna che non dimentica” il corteo che il 2 agosto, ogni anno, attraversa via Indipendenza per poi stringersi nel piazzale davanti all’atrio della stazione, in attesa del fischio di una locomotiva che suona alle 10, 25: l’ora dello scoppio della bomba.
Negli ultimi anni sono state le parole di Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione dei Familiari, a osare dire, dal palco delle autorità, l’indicibile sulla strage.
Oggi cominciano ad arrivare le prove documentarie a sostegno dell’indicibile, grazie all’indagine che la Procura Generale di Bologna ha avocato per fare piena luce sui mandanti della strage e sul sistematico depistaggio operato dai settori deviati dei servizi segreti.
Il disvelamento della verità anche oggi fa paura. Non a caso è ripreso l’usurato refrain del depistaggio: la cosiddetta “pista palestinese”, alla quale Paolo Bolognesi non ha mai creduto. La verità è vicina. Ma Bolognesi anche oggi ha ripetuto che “arrivare alla verità processuale non sarà una passeggiata”, per cui ha invitato a stringersi intorno ai magistrati che stanno indagando, incuranti dei rischi per la loro incolumità personale che non si può escludere stiano correndo.
Intervenendo come vice Presidente dell’Assemblea legislativa ho ringraziato la tenacia dell’Associazione nel pretendere la scoperta della verità, un servizio reso per tutte le italiane e gli italiani a tutela di quella democrazia che lo stragismo piduista-fascista voleva demolire. Fare luce: per sradicare per sempre la malapianta stragista.