Oggi ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere se sono previste tecnologie di recupero del calore disperso dai computer da utilizzare per il teleriscaldamento degli ambienti del Tecnopolo di Bologna e di eventuali altri edifici limitrofi, e per sollecitare l’uso di fonti rinnovabili, in particolare pannelli fotovoltaici, per il funzionamento delle supermacchine dei data center in via di realizzazione.
Qui potete trovare il testo dell’interrogazione: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2021/02/EuropaVerde_Interrogazione-Tecnopolo-BO
Qui potete leggere la risposta della Giunta: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2021/02/RispostaGiunta_InterrogazioneTecnopolo_020221.pdf
A seguire vi segnalo il testo del mio articolo uscito in data 14 gennaio 2021 su Bologna – Il Resto del Carlino.
Buona lettura!
—
Il #Tecnopolo in costruzione nell’ex Manifattura Tabacchi sarà il fiore all’occhiello della #bologna del prossimo futuro. Un luogo di scienza, ricerca e competenze per rispondere al meglio ad alcune sfide che abbiamo di fronte, a cominciare dall’#emergenzaclimatica.
Al suo interno è prevista infatti la nuova sede del Data Center del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, cuore pulsante della data valley emiliano-romagnola. Ma c’è di più: quei locali, riqualificati con un importante investimento della Regione Emilia-Romagna, ospiteranno altri due data center ad elevate prestazioni (di Cineca e Infn), e dal 2022 anche il supercomputer europeo Leonardo. Questi data center, oltre che straordinari strumenti di calcolo a servizio della ricerca, sono strutture ad alto consumo energetico ed elevata dispersione di calore. Sono un pezzo del nostro futuro, della competitività del territorio e di opportunità per i giovani, ma devono contribuire anche a vincere la sfida ambientale.
Per questo esortiamo Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna a fare del #Tecnopolo un centro di eccellenza che coniughi le straordinarie prestazioni di calcolo con l’obiettivo della neutralità carbonica, trasformando i padiglioni progettati dall’architetto Pier Luigi Nervi in un simbolo del #GreenDeal emiliano-romagnolo, di cui Bologna si candidi ad essere leader.
Il contenitore in muratura del Tecnopolo ha già ottenuto la certificazione Leed Gold (Leadership in Energy and Environmental Design), uno standard applicato in oltre 100 Paesi nel mondo che certifica la maggiore efficienza energetica degli edifici che la ottengono.
A Regione e Comune chiediamo di fare un passo in più: rendere il Tecnopolo energeticamente autosufficiente.
Tre le proposte che avanziamo: recuperare a fini energetici il calore disperso dai calcolatori; installare pannelli fotovoltaici sulle volte del Tecnopolo e realizzare tettoie fotovoltaiche a copertura dei cinque ettari dell’adiacente deposito Tper, una struttura che potrebbe produrre oltre 4 megawatt di elettricità da fonte rinnovabile e farebbe anche da riparo ai veicoli parcheggiati in caso di maltempo.
Per un Tecnopolo che sia “green” anche nell’anima.