Siamo abituati a considerare l’Italia la Cenerentola ambientale dei paesi industrializzati. In realtà a Ecomondo 2016 (Fiera di Rimini 8-11 novembre) è stata presentata una ricerca che delinea un profilo del nostro paese molto più incoraggiante, con punte di autentica eccellenza.
Ne parlo nell’articolo, che pubblico di seguito, che ho scritto a novembre 2016 per la rivista micron di Arpa Umbria.
Abituati da anni a considerare l’Italia il fanalino di coda delle politiche ambientali in Europa, non ci siamo accorti né dei progressi fatti, né che il nostro paese, messo a confronto con Germania, Regno Unito, Francia e Spagna, guida addirittura alcune classifiche settoriali.
Ovviamente restano ancora ampi spazi di doveroso miglioramento, in primis per ridurre l’inarrestabile consumo di suolo vergine: secondo i dati pubblicati nel rapporto 2016 di Ispra, tra il 2013 e il 2015 sono stati consumati 35 ettari/giorno di aree libere, agricole e naturali, arrivando a trasformare il 7% di suolo nazionale in zone che per il 3% sono a pericolosità di frana molto elevata, per il 10,5% a pericolosità idraulica (quasi il 30% del totale si trova in Liguria), per il 7% a pericolosità sismica e per il 7% a soli 150 metri distanza di dai corsi d’acqua. Una devastazione che si sta puntualmente e drammaticamente ripercuotendo sui fenomeni alluvionali, le frane e gli smottamenti di questi giorni.
Altrettanto ovviamente, bisogna anche evitare di invertire i trend più virtuosi (come sta accadendo, purtroppo, con gli investimenti nelle rinnovabili e con le emissioni di gas serra, che nel 2015 hanno ricominciato a crescere).
I dettagli di questa ambivalente radiografia delle performance ambientali del nostro paese e della loro insufficiente percezione sono contenuti nella Relazione sullo stato della green economy 2016 dal titolo “L’Italia in Europa e nel mondo”, che è stata presentata a Ecomondo 2016 (Fiera di Rimini 8 – 11 novembre) dal presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi all’apertura dei lavori della quinta edizione degli Stati generali della green economy.
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