Al momento stai visualizzando PIANO ENERGETICO REGIONALE: A CONFRONTO CON LEGAMBIENTE

Si spengono i riflettori sulla ennesima, deludente, conferenza ONU sul clima – la Cop 27 in Egitto – mentre è sempre più necessario accelerare la transizione energetica e quella ecologica. Valgano per tutte le parole del Segretario Generale dell’ONU,  Guterres: “Il Pianeta è in rianimazione “. Per questo è importante agire BENE localmente, per mantenere gli impegni assunti nella Cop di Parigi del 2015, l’ultima che produsse un accordo rilievo.

In Emilia-Romagna è in corso l’iter di approvazione del Piano triennale di applicazione del Piano energetico regionale, adottato anni fa, quando ancora non era stata approvata la Legge europea sul clima che, nel 2021, ha fissato target molto più ambiziosi, a cui bisogna dare risposte coerenti. Per questo ho ritenuto utile aprire un confronto tra Europa Verde e Legambiente Emilia-Romagna per migliorare gli obiettivi previsti nel Piano. Con il presidente regionale di Legambiente, Davide Ferraresi, abbiamo condiviso una serie di campi di  azione prioritari per accelerare la svolta sulle rinnovabili e il percorso di transizione energetica.

Dall’impulso da dare all’agrivoltaico (che non sottrae suolo coltivabile) alla geotermia a bassa entalpia (con cui sfruttare la temperatura costante della terra a 100 metri di profondità per alimentare, ad esempio,  pompe di calore che fanno caldo e freddo), dall’eolico off shore a Ravenna e Rimini  alla valorizzazione del suolo come elemento naturale di cattura della CO2, fino allo snellimento degli iter burocratici per l’autorizzazione degli impianti alimentati da energia rinnovabile.

Con Legambiente, non lo  scopriamo oggi, c’è sintonia e bisogna insistere insieme su questi temi perché le resistenze, inspiegabilmente, sono ancora forti: basti pensare ai tanti no all’eolico offshore a Rimini o allo stop della Sovrintendenza alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dell’autostazione di Bologna, un edificio in calcestruzzo privo di qualsiasi valore storico-architettonico.

Sono temi su cui elaborerò proposte per l’Aula dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna, dove sempre più forte dovrà arrivare la voce dei cittadini e delle associazioni che lavorano sui territori. Va dato atto al piano di essere non solo un elenco di cose da fare, ma anche un impegnativo piano di investimenti dotato di 4,5 miliardi di euro.

Cercherò di aprire un dialogo anche con Extinction Rebellion, che in questi giorni, con una serie di proteste, ha espresso dure critiche alla Regione. Ovviamente per dialogare bisogna essere in due. Siamo interessati al confronto anche con i Fridays for Future, come sempre nella chiarezza: alla vigilia del voto politico ho trovato ingenerose le loro critiche che in Italia non ci sono partiti che mettono al centro dei programmi il tema dell’emergenza climatica. Noi Verdi lo facciamo da decenni. Non solo: storicamente, abbiamo sempre fatto da tramite tra le istanze dal basso della società e le istituzioni. E su questa strada vogliamo proseguire.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.