Oggi Legambiente Emilia-Romagna APS ha presentato le osservazioni al Piano triennale di attuazione (Pta) 2022-2024 del #Piano #energetico #regionale. Alla base del documento, la critica che gli obiettivi intermedi da raggiungere nei prossimi tre anni non sono sufficientemente ambiziosi e che “il Piano energetico non tiene conto né della recente evoluzione delle normative europee in materia di strategia climatica ed energetica, né degli obiettivi fissati dalla stessa Regione con il Patto per il lavoro e il clima, che prevede il 100% di consumi da rinnovabili entro il 2035″.
In particolare, Legambiente chiede alla giunta regionale un’assunzione di responsabilità immediata per quanto riguarda sia lo sviluppo di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili sia la produzione di energia verde innovativa, come l’idrogeno verde e il biometano.
Per quanto riguarda le rinnovabili, si osserva che non bastano i previsti parchi eolici off-shore di Rimini e Ravenna per raggiungere gli obiettivi fissati al 2024, che richiedono la produzione di almeno 5.000 MWp di energia rinnovabile. In relazione alla diffusione della produzione di idrogeno verde , un processo di per sé ad alto consumo di energia, si sottolinea che occorre evitare investimenti inefficienti, ad esempio per usare l’idrogeno nei trasporti, preferendo l’impiego di questo vettore energetico nei settori industriali energivori, mentre per la produzione di biometano va evitata la proliferazione di colture agricole a fine energetico, come sta già avvenendo per il mais, che oltre tutto è un cereale altamente idroesigente.
Infine, Legambiente chiede che la Regione promuova l’utilizzo degli incentivi statali e le politiche di riduzione dei consumi per garantire il raggiungimento rapido degli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni climalteranti, e sollecita una ricognizione sulle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio pubblico.
Come Gruppo consiliare Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna siamo impegnati a dare il nostro contributo per rendere il Piano triennale di attuazione del Piano energetico all’altezza della sfida della crisi climatica e del caro-energia. Dopo l’approvazione della Legge regionale sulle comunità energetiche sostenibili, l’Emilia-Romagna può e deve dare il suo contributo al raggiungimento, da parte dell’Italia, come minimo degli obiettivi della Legge europea sul clima e del Patto su Lavoro e Clima regionale che fissa al 2035 il 100% di energia da fonti rinnovabili. Occorre definire un chiaro e coerente cronoprogramma che associ obiettivi a scadenze temporali. Per questo, oltre a valutare le osservazioni di Legambiente, ci avvarremo delle competenze degli esperti del comitato scientifico di Europa Verde Emilia-Romagna, a cominciare da Vincenzo Balzani, professore emerito dell’Università di Bologna e coordinatore del gruppo di ricercatori Energia per l’Italia, del quale fanno parte Nicola Armaroli e Leonardo Setti che sono altri due esponenti del nostro comitato scientifico.