Per la serie “buone notizie”, oggi vi voglio presentare EROI-Emilia-Romagna Open Innovation, la piattaforma regionale, diventata pubblica in queste ore, dedicata (come indica il nome) all’open innovation, ovvero alla modalità sempre più diffusa di fare innovazione condivisa incrociando problemi e loro soluzione.
Una modalità che riguarda il mondo delle imprese, ma non solo questo. Per questo, EROI si configura come una comunità digitale rivolta agli innovatori (anche non emiliano-romagnoli) che vogliono collaborare, suggerire soluzioni e mettere a disposizione competenze in linea con i principi dell’open innovation.
La piattaforma, gestita da ART-ER, funziona così: imprese ed organizzazioni presentano il problema/la sfida che devono affrontare; in risposta, la community degli innovatori, alla quale ci si può iscrivere gratuitamente, prova a trovare una soluzione. Dall’incontro tra domanda e offerta, evidentemente, possono poi nascere opportunità professionali per gli innovatori.
Sulla piattaforma trovate indicate alcune sfide che riguardano anche tematiche ambientali: penso ad esempio al superamento dell’impiego del glifosate (problema) col ricorso al diserbo meccanico (soluzione). In altri settori, lo sviluppo di un phon a rumore ridotto e con nuove modalità di generazione dell’aria o la creazione di una app per affitti e soluzioni abitative temporanee.
Le sfide cambiano, ce ne sono sempre di nuove. L’idea vincente dell’open innovation, sposata con grande lungimiranza dalla Regione Emilia-Romagna, è la modalità collaborativa e aperta di fare innovazione per trovare le risposte giuste. La piattaforma EROI sostiene l’open innovation e così aiuta a far crescere la community degli innovatori.