Rimane alta l’attenzione di Europa Verde sull’aggrovigliata vicenda della vendita dell’area del Parco del Delta del Po nel ravennate nota come Ortazzo e Ortazzino. Per fare luce su alcuni aspetti contraddittori dell’annunciato – tardivo – esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto da parte dell’Ente Parco del Delta, stamattina ho presentato alla Giunta un’interrogazione urgente in Assemblea legislativa.
Nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio dello stanziamento di 437mila euro da parte di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna per permettere all’Ente Parco di esercitare il diritto di prelazione. La Regione ha reso noto che l’acquisto si limitava ai comparti A e B, lasciando fuori il comparto meno tutelato C, che non rientrerebbe tra i territori che la Legge Quadro sulle Aree Protette consente di riscattare, e pertanto non potrebbe, per legge, essere oggetto di prelazione.
Di conseguenza, il diritto di prelazione riguarderebbe i circa 420 ettari dei comparti A e B, escludendo i poco meno 80 ettari della C. Un esito che sembra contrastare con quanto indicato nel contratto di compravendita dell’1 marzo 2023 tra l’Immobiliare Lido di Classe SpA e la CPI Real Estate Italy SpA, visto che il diritto di prelazione era esteso a tutto il comparto Ortazzo e Ortazzino.
Rispetto a questa discrepanza, nell’interrogazione ho chiesto conferma che il diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco sulla prima compravendita escluda la zona C o meno, e se si procederà, il più celermente possibile, al passaggio di classificazione da zona di tutela C a zona B per aumentarne il livello di protezione, come sollecita a fare Ispra con un parere inviato alle associazioni ambientaliste che ne avevano fatto richiesta. Parere che definisce l’area C in possesso delle caratteristiche necessarie per passare a fascia di tutela B.
La risposta ricevuta in Aula dal sottosegretario Davide Baruffi non ha fugato le mie perplessità in merito allo stralcio della zona C nella procedura di prelazione da parte dell’Ente Parco, stante l’evidente contraddizione rispetto a quanto riportato nel contratto di compravendita tra l’Immobiliare Lido di Classe SpA e la CPI Real Estate Italy SpA del 1 marzo 2023.
In merito alla riclassificazione della zona C in zona B, non mi lascia tranquilla l’annuncio della possibile apertura, da parte dell’Ente Parco, di un percorso per valutare la sussistenza dei requisiti e delle condizioni tecniche, che dovrà portare a modificare il Piano del Parco. Bisogna stringere sui tempi, visto che l’area C, la meno tutelata, è destinata a restare in mani private.
Non che le mani pubbliche abbiano dimostrato di essere affidabili! Ciò che è più grave, infatti, in questa tormentata vicenda è che ha evidenziato l’imperizia di chi presiede uno dei più importanti parchi naturali d’Europa. Un’inadeguatezza che alimenta il timore che non sia all’altezza del compito di tutelare un’area ricchissima di biodiversità faunistica e floristica.
A tal proposito, come Verdi rilanciamo la richiesta – che ho avanzato più volte in questi anni – che si porti a termine il percorso di fusione dei due parchi regionali del Delta del Po, divisi tra quello che insiste sul territorio della Regione Veneto e quello che insiste sul territorio della Regione Emilia-Romagna, per coordinare le azioni di tutela e ottimizzare le risorse a disposizione.
A questo link il testo della mia interrogazione odierna: https://www.silviazamboni.it/…/2023/11/OGPG2023029011.pdf
A questo la risposta dell’assessore: https://www.silviazamboni.it/…/scan_pani_a_2023-11-28…
Qui il link alle mie scorse interrogazioni: https://www.silviazamboni.it/?s=Ortazzo
Qui il mio intervento in Aula