Con un’interrogazione alla giunta regionale dell’Emilia Romagna ho chiesto oggi quando sono iniziati i lavori di manutenzione della vegetazione ripariale sul Crostolo e Rodano, e se AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) stia rispettando tutte le prescrizioni contenute nell’Accordo quadro sui lavori di manutenzione delle opere idrauliche sui PTI (Presidi territoriali idraulici) dell’Emilia Romagna occidentale; infine, se la giunta sia a conoscenza del confronto aperto dall’amministrazione comunale di Reggio Emilia con AIPO.
I lavori per la realizzazione delle opere relative al “Lotto 2 – RE-E-234-M (presidio PTI_PR3)” fanno infatti parte dell’“ACCORDO QUADRO RELATIVO AI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE OPERE IDRAULICHE SUI PTI DELL’AREA EMILIA-ROMAGNA OCCIDENTALE – TRIENNIO 2024-2026”.
Il Comune di Reggio Emilia a maggio aveva chiesto ad AIPO di produrre un progetto più approfondito dell’attuale, che chiarisse ad esempio quali e quante piante sarebbero state rimosse, oltre alla valutazione della portata dell’impatto dell’intervento sulle realtà ecologiche, ambientali e sociali; infine aveva sollecitato AIPO ad illustrare il progetto alla popolazione. Sollecitazioni a cui AIPO non ha risposto. Di fronte al silenzio di AIPO, risulta al Gruppo di Europa Verde che il Comune di Reggio Emilia ad agosto 2024 ha inviato ad AIPO la richiesta di prevedere la rimozione delle sole piante presenti all’interno degli alvei fluviali.
Nell’interrogazione ricordo che un ampio cartello di associazioni ambientaliste reggiane è sul piede di guerra, tanto che con una petizione hanno chiesto che vengano riviste le modalità di esecuzione degli interventi in atto sulla vegetazione ripariale dei torrenti.
Tra esse figurano l’Università verde di Reggio Emilia, WWF Emilia Centrale, Gruppo Reggiano Ecologista e Naturalista giacche verdi “Green – odv”, Legambiente Reggio Emilia, FEDERNATURA Emilia-Romagna. La loro battaglia nasce dal fatto che, concordemente al Comune, ritengono i lavori troppo impattanti per i delicati corridoi ecologici e per la biodiversità presente su quei territori. Di fronte a queste divergenze, con l’interrogazione ho inteso chiedere alla Regione di chiarire affinché l’impatto dei lavori sia limitato al minimo indispensabile.
FONTE IMMAGINE: www.reggionline.com