Al momento stai visualizzando PROTESTE AGRICOLTORI: NO A RIDURRE GREEN DEAL
La presidente della European Commission Ursula Von der Leyen ritira la proposta di ridurre del 50% l’uso dei pesticidi al 2030, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che fa? Annuncia a stretto giro che è una vittoria anche italiana. In realtà rinunciare a dimezzare l’impiego dei pesticidi non è per niente una vittoria, bensì una sonora sconfitta per la salute di consumatori, agricoltori e ambiente, e un preoccupante passo indietro rispetto al grande tema della promozione dell’agrogeologia e della tutela della biodiversità vegetale e faunistica. Non era questa la risposta giusta da dare alle proteste degli agricoltori.
Come consigliera regionale dei Verdi dell’Emilia Romagna solidarizzo con gli agricoltori più piccoli e che impiegano il metodo di coltivazione biologica, i quali raccolgono solo le briciole dei finanziamenti europei: l’80% delle risorse va infatti alle mega aziende agricole che però rappresentano solo il 20% degli agricoltori europei. Una sproporzione denunciata al recente Congresso del Partito dei Verdi Europei (Egp) a Lione anche dagli europarlamentari Verdi, agricoltori di professione, Benoît Biteau (Verdi francesi) e Thomas Waitz (Verdi austriaci).
Oltre al tema dell’iniqua allocazione dei sussidi europei, va rimarcato che oggi gli #agricoltori sostengono costi di produzione che non sono compensati dai prezzi di vendita alle catene della Grande Distribuzione: è questo il vero punto critico. Se un litro di latte, ad esempio, che costa in media 45 centesimi a chi lo produce viene acquistato dall’industria agroalimentare e dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) a 55 centesimi e poi venduto sugli scaffali dei supermercati a 2 euro c’è una evidente sproporzione. Con l’accelerazione della crisi climatica il settore agricolo paga anche gli effetti del riscaldamento globale in termini di siccità e alluvioni che incidono negativamente su raccolti e allevamenti. Anche per questo la risposta alle proteste degli agricoltori non può essere rallentare e annacquare il Green Deal.
Del tema del “giusto compenso” del lavoro agricolo – la vera soluzione a cui lavorare – mi sono occupata ben quattro anni fa con una risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo del provvedimento è la definizione di un Patto per il Giusto Compenso al Lavoro Agricolo coinvolgendo le forze economiche e sociali dell’intera filiera agroalimentare. Occorre fissare le regole alla base del giusto salario per i lavoratori e del giusto profitto per gli imprenditori, per compensare gli squilibri di forza contrattuale all’interno della catena del valore della filiera agricola, dove è la GDO a tenere il maggior potere.
Nell’ottobre 2021 un’altra mia risoluzione approvata all’unanimità impegnava la Regione ad avviare un percorso di graduale superamento dell’impiego del glifosato in agricoltura e in ambito extra agricolo. Si tratta di un diserbante pericoloso per la salute che è stato ritrovato nei prodotti alimentari più comuni, nell’acqua piovana, nelle falde acquifere sotterranee e nell’aria.
Infine, ricordo la recente approvazione della mia Legge per la promozione dei distretti del biologico. La nostra Regione avrà uno strumento in più per favorire un modello agro-economico che tutela la biodiversità, la qualità dei suoli e degli ecosistemi, la produzione di cibo sano per l’ambiente e i consumatori senza l’impiego di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti di sintesi chimica.
Delle giuste risposte da dare agli agricoltori parleremo MARTEDI’ 13 FEBBRAIO ALLE 18 NEL CORSO DEL WEBINAR “LE PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI: TORTI E RAGIONI” CHE COORDINERO’ SULLA MIA PAGINA FACEBOOK.
Sarà l’occasione per approfondire le soluzioni proposte dai Verdi/Europa Verde.
A questo link il testo della mia risoluzione sul giusto compenso:
A questo link il testo della mia risoluzione sul glifosato:
A questo link il testo della mia Legge sui distretti del biologico:

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.