I #processi #partecipativi #deliberativi vengono visti per lo più come strumenti che rallentano o complicano gli iter di approvazione dei progetti. In realtà, aiutano a recepire le istanze dei cittadini già in fase di progettazione e consentono di prevenire disagi e contestazioni che si manifestano dopo la realizzazione delle opere, pubbliche e private.
Per questo oggi, tramite un’interrogazione ho portato all’attenzione della Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità dell’Assemblea legislativa il tema della partecipazione civica, spronando la Giunta regionale a regolamentare l’attivazione dell’ #inchiesta #pubblica per coinvolgere la cittadinanza negli iter di valutazione dei progetti di opere sottoposte a VIA, come previsto dalla legge regionale 4/2018.
L’istituto dell’inchiesta pubblica, affermatosi nell’ordinamento francese e ripreso dal nostro ordinamento statale, ha lo scopo di individuare, descrivere e valutare insieme alla cittadinanza coinvolta – in via preventiva alla realizzazione delle opere – gli effetti sull’ambiente, sulla salute e sul benessere umano di determinati progetti pubblici o privati, nonché di identificare le misure atte a prevenire, eliminare o minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente, prima che questi si verifichino effettivamente. Al momento la Regione Emilia-Romagna, a differenza di Liguria e Toscana, non ha ancora definito il regolamento attuativo. Una lacuna da colmare.
Dalla risposta dell’assessora Irene Priolo ho appreso quindi con soddisfazione che la Giunta sta lavorando a una soluzione per regolamentare l’inchiesta pubblica, prevedendo anche forme di partecipazione mista online e offline, grazie all’impiego delle tecnologie utilizzate durante la pandemia.
Mi auguro che si possa finalmente riempire l’attuale vuoto normativo e che la Giunta si confronti con Toscana e Liguria.
Per quanto riguarda le pratiche partecipative deliberative che coinvolgono la cittadinanza nei processi decisionali, come Verdi sollecitiamo la Giunta a sfruttare le conoscenze ed esperienze già in atto in numerosi paesi europei e a garantire alla popolazione di co-decidere insieme alle amministrazioni locali. Proprio l’Assemblea legislativa ha finanziato la traduzione (che feci io dal tedesco) e promosso la diffusione del “Manuale di partecipazione dei cittadini – i processi e gli attori, opportunità e limiti” di Patrizia Nanz e Miriam Fritschel, un testo che offre un’ampia rassegna di diverse modalità di metodi partecipativi-deliberativi da scegliere e impiegare a seconda dell’obiettivo da raggiungere.
A questo proposito, ho suggerito che sarebbe interessante un processo deliberativo sulla questione dei cambiamenti climatici, per aumentare la consapevolezza dei cittadini/delle cittadine emiliano-romagnoli/e confrontandosi con loro sulle misure da adottare