Ho presentato oggi in Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere chiarimenti sull’istanza di VIA presentata dalla ditta Buzzi Unicem per il rinnovo della concessione Albarola per l’estrazione di marna da cemento dalle cave che ricadono nei comuni di Vigolzone e Rivergaro (Pc). Più in dettaglio, i Verdi hanno chiesto se sono previste, e con quale cadenza temporale, operazioni di monitoraggio dell’impatto atmosferico prodotto dalle attività di estrazione e trasporto durante gli annunciati 30 anni di durata della concessione, specificando se saranno impiegate centraline fisse o mobili; quali siano le misure di mitigazione e di compensazione, ambientali e/o monetarie, previste, specificandone le tempistiche di realizzazione; se è confermato che tra i portatori di interesse che parteciperanno alla prossima conferenza dei servizi non saranno ammessi né il Comitato per la difesa ambientale della Media Valnure né Legambiente; se, più in generale, la Giunta non ritenga necessario aggiornare la normativa che regola le attività estrattive, e rilanciare il settore delle costruzioni riducendo il prelievo di materiale dalle cave a favore di una accelerazione nella direzione dell’economia circolare attraverso il recupero e il riciclo degli inerti provenienti dalle demolizioni edilizie e promuovendo la conoscenza e la diffusione di buone pratiche costruttive che prevedano a monte, in fase di progettazione, modalità di recupero dei materiali a fine vita delle costruzioni e l’impiego di materiali da riciclo.
Con l’interrogazione Europa Verde ha portato oggi in Commissione ambiente la voce del Comitato per la difesa ambientale della Media Valnure, costituito da numerosi cittadini che vivono nelle zone adiacenti a quelle di estrazione. Il Comitato, dopo avere analizzato i documenti che la ditta Buzzi Unicem ha presentato ad Arpae, ha richiamato l’attenzione degli enti pubblici sul fatto che i lavori per l’estrazione di marna, che dureranno per ben 30 anni, produrranno un forte inquinamento. I dati da loro citati parlano infatti di un transito di 200 camion al giorno che viaggeranno verso la località di Vernasca (sede del cementificio), ai quali vanno aggiunti altri 200 viaggi di ritorno verso le cave. Il Comitato ha inoltre manifestato preoccupazione rispetto al recupero ambientale delle aree di cava.
Inoltre ho sollecitato la giunta ad operare per diffondere le pratiche di recupero e riciclo degli inerti derivanti da demolizione al fine di ridurre il consumo di materiali naturali ex novo, promuovendo anche la conoscenza delle tecniche progettuali che prevedono già in fase di progettazione la possibilità di convertire ad altro uso e configurazione la costruzione a fine vita.
Dalla risposta dell’assessora Irene Priolo ho appreso quindi con soddisfazione che la Giunta sta lavorando per favorire il recupero di materiali inerti derivanti da demolizioni. A questo fine verrà costituito un gruppo di lavoro per definire lo strumento regionale con il quale individuare, in un’ottica di economia circolare, le disponibilità di materiale inerte riciclato da costruzione e demolizione in sostituzione di materia inerte naturale sulla base del quale dovrà poi essere adeguata la pianificazione in materia di attività estrattive. Per quanto riguarda Albarola, resta però il problema ambientale in un’area tra le più inquinate del bacino padano e luogo di coltivazione di vitigni pregiati, che vedrà un aumento del traffico di mezzi pesanti.