Il lavoro è stato sempre centrale nelle politiche dei #Verdi. Un pregiudizio che viene da lontano, duro a morire, ci dipinge invece come quelli “solo” della tutela dell’ambiente, della natura e della biodiversità. Come se occuparci di transizione energetica ed ecologica, di agricoltura biologica e di mobilità sostenibile – come notoriamente facciamo – non avesse a che fare col lavoro. Infatti da decenni parliamo di #greenjobs e #greeneconomy. Ma non solo.
Siamo anche quelli della qualità dell’occupazione, della tutela dei diritti dei lavoratori, del superamento del lavoro precario e dei finti stage a cui sono costretti molti ragazzi, usati come manodopera gratuita. Io stessa in #Assemblealegislativa #EmiliaRomagna mi sono occupata delle vertenze dell’ex #Bredamenarinibus e del personale precario di #BolognaFiere, della ignobile strage delle #mortisullavoro e del sostegno da dare allo #smartworking, tema a cui ho dedicato una risoluzione iscritta ai lavori dell’Aula della prossima settimana. Oggi diciamo che bisogna fare un passo in più, ovvero guardare a nuovi modelli organizzativi che coniughino gli obiettivi della produttività con una riduzione delle giornate di lavoro a favore di una maggiore qualità della vita. Per questo guardiamo con attenzione al dibattito e alle esperienze della settimana lavorativa di quattro giorni a parità di salario, tema che oggi è stato al centro di un dibattito organizzato e coordinato dal coportavoce dei #VerdiBologna, Danny Labriola, con la presenza dei rappresentanti di #Cgil, #Cisl e #Uil, dello scrittore ed esperto della materia #GiorgioMaran e della psicologa del lavoro #CarmelinaFierro. Nel mio intervento iniziale ho citato alcune sperimentazioni in atto in Europa, nel Regno Unito in particolare, e i risultati positivi ottenuti in termini di aumento del benessere del personale (il 39% dei dipendenti che ha lavorato quattro giorni dichiara di sentirsi meno stressato), calo dei giorni di malattia, mantenimento o addirittura incremento della produttività aziendale con i ricavi che sono aumentati in media dell’1,4%. Nel report sulla sperimentazione fatta in UK si sottolineano anche risultati ambientali incoraggianti in termini di riduzione degli spostamenti e conseguente calo delle emissioni di CO2. Buone notizie anche da Bologna: dall’intervento al convegno di #MicheleBulgarelli, segretario della Cgil Bologna, è emerso che, grazie alle trattative sindacali, la settimana di 4 giorni lavorativi a parità di retribuzione è già realtà in alcune grosse aziende del bolognese, come Ducati e Toyota. Se è sempre sacro il principio che si lavora per vivere, e non il contrario, la riduzione della settimana lavorativa va guardata come una nuova frontiera delle trattative sindacali. E i Verdi faranno la loro parte!
