Ci sono anche vertenze che si concludono positivamente: è il caso dello stabilimento ex Marelli di Crevalcore (BO), che a settembre 2023 sembrava destinato alla chiusura. La pronta reazione di dipendenti, sindacati e delle istituzioni del territorio e della Regione Emilia-Romagna ha evitato il peggio. Anch’io avevo portato la solidarietà dei Verdi-Europa Verde in occasione dello sciopero indetto contro la chiusura (vedi foto in cui sono con Mario Garagnani della Fiom). Oggi, presso il ministero guidato da Adolfo D’Urso, è stato sottoscritto il passaggio all’impresa piemontese Tecnomeccanica, presente nel settore delle componenti in alluminio per l’automotive. E
domani, in Regione Emilia-Romagna, si terrà la riunione convocata dall’assessore Vincenzo Colla per definire i particolari del passaggio e dell’accordo che prevede il riassorbimento in produzione di 152 dipendenti della ex-Marelli, e pre-pensionamenti, trasferimenti e “scivoli” economici per i restanti 70 occupati. L’accordo comprende anche investimenti per la riqualificazione dell’impiantistica.
La determinazione delle maestranze, dei sindacati e della Regione ha pagato, mettendo al sicuro la serenità delle famiglie coinvolte.
Non resta che augurare che
anche per la Perla, il marchio di lingerie di lusso con sede a Bologna a rischio di cancellazione, e per la ex Bredamenarinibus, oggi Industria Italiana Autobus (IIA), si apra la strada verso un lieto fine occupazionale e industriale.
Come previsto, Seri Industries, il gruppo irpino che ha acquistato lo storico stabilimento che produce bus a Bologna, per non smentire le preoccupazioni che aveva destato l’acquisizione, come primo atto ha pensato bene di disporre – comunicandoglielo con una pec – il trasferimento a Flumeri (sede del secondo stabilimento di IIA) degli occupati della sede bolognese.
La levata di scudi dei sindacati e dei dipendenti e l’immediata indizione di uno
sciopero hanno congelato il trasferimento, rimandando il confronto ad un tavolo ministeriale.
Seri Industries, il partner preferito dal governo al posto di una cordata di solidi imprenditori bolognesi, si è confermato un soggetto inaffidabile. Ora ci pensi D’Urso a risolvere la vertenza.
Come sempre, la Regione non farà mancare il suo appoggio a dipendenti e sindacati, a tutela di un patrimonio industriale storico di Bologna, tanto più strategico oggi in tempi di lotta al cambiamento climatico e di necessaria priorità da dare alla riqualificazione del trasporto pubblico, utilizzando i fondi del PNRR.
La cessione delle quote di IIA possedute da Leonardo e Invitalia resta un errore imperdonabile. Aver favorito Seri Industries in questa dismissione, è la ciliegina avvelenata su una torta indigeribile.