Per questo ho presentato ieri in Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna un’interrogazione alla Giunta. Nella risposta l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini ha confermato il ruolo strategico del Sfm per il miglioramento della qualità dell’aria e per raggiungere gli obiettivi del Piano dell’aria regionale. L’assessore ha evidenziato la necessità di reperire le risorse necessarie, al momento non disponibili: 60-75 milioni di euro all’anno per l’effettuazione dei servizi, 176 milioni per nuovo materiale rotabile, tra i 160 e i 280 milioni di euro per gli adeguamenti infrastrutturali necessari.

Di fronte alla necessità di migliorare la qualità dell’aria, la cui urgenza è stata sancita al massimo livello dalla condanna della Corte di Giustizia Europea dell’ottobre scorso per i ripetuti superamenti della concentrazione di polveri sottili, la cifra indicata per il completamento del Sfm non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile: pensiamo infatti al costo del passante autostradale di Bologna, che è stimato in 2 miliardi, mentre per il completamento del Sfm bastano 500 milioni, compresi i 60-75 annui per le spese di personale, che andrebbero poi garantiti ogni anno. Con la differenza, rispetto al passante, che il Sfm andrebbe a servire l’intero bacino della città metropolitana, dalla pianura all’Appennino, da Bologna a Modena, Crevalcore, Portomaggiore, e non un breve tratto di autostrada nella città di Bologna, già sovraccarica di emissioni inquinanti dovute al traffico su gomma.

Il ritardo nel completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano va colmato. Ci vuole la volontà politica di trovare le risorse necessarie.